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Cronaca

Cucchi visita Cospito: "Condizioni allarmanti, nessuno deve più morire in carcere"

Continua lo sciopero della fame dell'anarchico condannato all'ergastolo ostativo e sottoposto al regime del 41 bis, che ora ha rifiutato sia una visita psichiatrica sia un'eventuale alimentazione forzata

"Ho trovato le condizioni di Alfredo Cospito a dir poco allarmanti e peggiora di giorno in giorno e di ora in ora". Queste le parole di Ilaria Cucchi, senatrice dell'Alleanza Verdi e Sinistra che venerdì 3 febbraio ha fatto visita nel carcere di Opera ad Alfredo Cospito, l'anarchico condannato all'ergastolo ostativo e in sciopero della fame da 107 giorni per protestare contro il regime del 41 bis a cui si trova sottoposto.

"La cosa che mi mette più preoccupazione è che non ha nessuna intenzione di interrompere lo sciopero della fame, per lui è una lotta politica - ha continuato Cucchi -. La prima cosa che mi ha detto è stata che non vuole più incontrare nessun politico. Sono l'ultima che incontrerà e mi ha incontrato solo e esclusivamente per la mia storia, per quello che rappresento. Questo è il motivo per cui oggi sono venuta qui. Mio fratello è morto di carcere e nessuno mai più deve morire di carcere". "Gli ho chiesto più volte come sta, se riesce ad andare avanti e se ha le forze - ha continuato la senatrice -. Lui mi ha chiesto più volte di non interessarmi a lui, ma di pensare ai detenuti anziani malati che sono al 41 bis".

Giovedì anche l'avvocato di Cospito Flavio Rossi Albertini aveva parlato delle sue condizioni di salute definendole estremamente critiche e chiedendo che venisse fatto "sapere in tempi rapidi" se il provvedimento che ha imposto il regime del 41bis all'anarchico verrà revocato. "Non c'è più tempo", l'allarme lanciato dal legale. Nel frattempo Cospito ha rifiutato di sottoporsi a una visita psichiatrica e ha detto 'no' a un'eventuale alimentazione forzata in caso di un suo peggioramento. Il detenuto ha inoltre ripetuto più volte, a chi ha avuto modo di incontrarlo nelle scorse ore, che non ha "alcuna intenzione" di interrompere la sua forma di protesta. A preoccupare i medici sono eventuali complicazioni dal punto di vista cardiaco.

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