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Cronaca Stazione Centrale

«Ma quale Uber! La colpa è della crisi»

Il tassista milanese Christian Cutullo spiega: «Uber non è il problema».

«Il problema non è Uber, ma la crisi». Così Christian Cutullo, tassista milanese dal 2008, racconta a MilanoToday qualcosa che va ben al di là delle passate provocazioni da parte delle 'auto bianche' contro l'applicazione americana sbarcata anche in Italia.

«Uber è solo un'applicazione legale che non fa altro che dare lavoro agli Ncc (noleggio con conducente, ndr) - spiega il tassista -, categoria sempre esistita, la quale invece di usare un telefono per le chiamate in rimessa usa un'applicazione per le stesse finalità».

Cutullo inoltre sostiene che «un'applicazione simile a Uber per la gestione delle chiamate clienti, tra qualche anno, potrà sostituire il servizio di radio taxi, riducendo così i costi di gestione del servizio e pagando solamente le corse realmente effettuate ad ogni chiamata».

E ancora, sui radio taxi: «La maggior parte di noi paga 200 euro al mese per un servizio che non sempre garantisce un certo numero di clienti, senza contare che si paga anche quando si è in malattia o in ferie. Dal 2008 ho avuto un calo del 35% del fatturato, ma non per colpa di Uber: semplicemente le aziende non possono più permettersi di pagare gli spostamenti dei propri dipendenti come una volta».      

Infine il tassista “pro-applicazioni” condanna ogni abusivismo e affini come UberPop, sottolineando l'importanza di avere un'assicurazione seria a tutela dei passeggeri, spesso ignari del fatto che un conducente abusivo non ne possiede una.

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