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Cronaca

Ponte crollato, rimpallo di responsabilità tra l'Anas e la provincia di Lecco

Il dirigente della provincia: "La comunicazione di Anas non era così chiara". Anas: "Ci hanno chiesto una richiesta formale, avevamo avvertito ore prima"

La procura di Lecco ha aperto un'inchiesta con le ipotesi di omicidio colposo e disastro colposo. Il cavalcavia lungo la Valassina, crollato nel pomeriggio di venerdì 28 ottobre all'altezza di Annone, ha provocato una tragedia (un morto e cinque feriti di cui tre bambini) e - nel day after - genera domande, provoca dibattito. Soprattutto sulle responsabilità.

Crolla ponte sulla Valassina: un morto e cinque feriti - Foto B&V

Da parte della regione Lombardia la reazione è stata immediata: le parti politiche hanno chiesto un piano straordinario di verifica delle infrastrutture regionali. Ma quel che più conta è capire la responsabilità. E si è immediatamente verificato un "rimpallo" in tal senso tra provincia di Lecco e Anas. Che - con ruoli diversi - gestiscono la manutenzione della rete stradale. In particolare, alla provincia compete l'asfalto del tratto crollato, all'Anas la struttura del ponte. 

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Ha fatto scalpore la notizia che l'Anas avesse avvertito, intorno alle due del pomeriggio, della caduta di alcuni calcinacci dal ponte poi crollato. Un allarme lanciato tre ore prima della tragedia. Secondo la stessa Anas, era subito partita (all'indirizzo della provincia) la richiesta di chiudere quel tratto. Sempre Anas riferisce la risposta della provincia: mandateci una richiesta formale.

Richiesta formale che - tradotto dal linguaggio burocratico - significa innanzitutto la verifica, sul posto, da parte di un ispettore di Anas preposto a questo tipo di attività. Pare che Anas abbia poi mandato l'ispettore, ma troppo tardi per evitare il peggio. La provincia di Lecco non è però d'accordo: Angelo Valsecchi, ingegnere civile e responsabile viabilità dell'istituzione provinciale, sostiene anzitutto che l'Anas, se ritiene che vi sia un serio pericolo, può "imporre" la chiusura senza chiedere il permesso ad altri enti.

Ponte crollato: il giorno dopo (foto Leccotoday)

Non solo: Valsecchi aggiunge che la comunicazione di Anas c'è stata, ma "non ci hanno descritto, o almeno a noi non risulta descritto quello che in termini così forti e di emergenza ha comunicato la stessa Anas nella sua nota stampa". In altre parole: Anas non sarebbe stata poi così determinata nell'esporre l'urgenza della situazione.

Fatto sta che il ponte è crollato - proprio mentre il capocentro Anas si recava sul posto per la "verifica visiva" necessaria a redigere, poi, la richiesta formale di chiusura - e già non sono chiare le responsabilità.

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