Influenza A, domani in Lombardia comincia la vaccinazione del personale medico
Per scongiurare la pandemia, prevista per Natale, Regione Lombardia comincia domani le vaccinazioni contro l’Influenza A. Si parte con il personale medico e infermieristico, più esposto al rischio contagio del resto della popolazione
Saranno disponibili in Lombardia a partire da lunedì 12 ottobre le prime dosi del vaccino contro il virus influenzale A/H1N1. "Siamo pronti per iniziare le prime vaccinazioni - spiega l'assessore regionale alla Sanità, Luciano Bresciani - per proseguire poi nelle prossime settimane secondo i tempi prefissati. Abbiamo già organizzato tutta la procedura: saranno le Asl a coordinare la somministrazione del vaccino, contattando direttamente le persone interessate".
Le ASL e le Aziende ospedaliere provvederanno alla somministrazione, da subito, a partire dagli operatori sanitari maggiormente coinvolti nelle attività di assistenza: medici di famiglia, pediatri di libera scelta, addetti al pronto soccorso e alle somministrazione delle vaccinazioni.
In un secondo momento, non appena disponibili le ulteriori dosi, si procederà a vaccinare gli operatori degli altri servizi essenziali (forze dell'ordine, addetti ai servizi di pubblica utilità, ecc) e i soggetti con patologie croniche: saranno le stesse ASL ad avvertire operatori e cittadini sulla data di inizio e sulle modalità di somministrazione.
Regione Lombardia diffonde ogni settimana, attraverso un apposito bollettino che raccoglie le segnalazione dei medici sentinella (medici e pediatri di famiglia), l'andamento delle forme influenzali non necessariamente da nuovo virus A/H1N1.
I dati dimostrano che non ci sono motivi di particolare preoccupazione (anche se la settimana scorsa si è registrato un incremento di casi rispetto alla settimana precedente) anche perché comunque i servizi sanitari sono pronti ad affrontare eventuali maggiori richieste di assistenza sanitaria da parte dei cittadini.
"Monitoriamo costantemente la situazione - prosegue Bresciani - e siamo preparati ad affrontare questa malattia. Bisogna sempre ricordare che si tratta di una influenza con sintomi lievi, meno grave della normalissima influenza stagionale e come tale va trattata. Se ci si ammala, bisogna curarsi tranquillamente a casa, consultando il proprio medico di famiglia o il proprio pediatra, che sono in grado di dare tutte le indicazioni necessarie. L'invito è di non andare al pronto soccorso, tranne in caso di complicanze, comunque rare, sia perché non serve, sia per evitare di portare il virus in ospedale dove potrebbe essere pericoloso per le persone già ammalate e ricoverate”.
Le ASL e le Aziende ospedaliere provvederanno alla somministrazione, da subito, a partire dagli operatori sanitari maggiormente coinvolti nelle attività di assistenza: medici di famiglia, pediatri di libera scelta, addetti al pronto soccorso e alle somministrazione delle vaccinazioni.
In un secondo momento, non appena disponibili le ulteriori dosi, si procederà a vaccinare gli operatori degli altri servizi essenziali (forze dell'ordine, addetti ai servizi di pubblica utilità, ecc) e i soggetti con patologie croniche: saranno le stesse ASL ad avvertire operatori e cittadini sulla data di inizio e sulle modalità di somministrazione.
Regione Lombardia diffonde ogni settimana, attraverso un apposito bollettino che raccoglie le segnalazione dei medici sentinella (medici e pediatri di famiglia), l'andamento delle forme influenzali non necessariamente da nuovo virus A/H1N1.
I dati dimostrano che non ci sono motivi di particolare preoccupazione (anche se la settimana scorsa si è registrato un incremento di casi rispetto alla settimana precedente) anche perché comunque i servizi sanitari sono pronti ad affrontare eventuali maggiori richieste di assistenza sanitaria da parte dei cittadini.
"Monitoriamo costantemente la situazione - prosegue Bresciani - e siamo preparati ad affrontare questa malattia. Bisogna sempre ricordare che si tratta di una influenza con sintomi lievi, meno grave della normalissima influenza stagionale e come tale va trattata. Se ci si ammala, bisogna curarsi tranquillamente a casa, consultando il proprio medico di famiglia o il proprio pediatra, che sono in grado di dare tutte le indicazioni necessarie. L'invito è di non andare al pronto soccorso, tranne in caso di complicanze, comunque rare, sia perché non serve, sia per evitare di portare il virus in ospedale dove potrebbe essere pericoloso per le persone già ammalate e ricoverate”.