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Cronaca

Body builder arrestato è "troppo dopato" per stare in cella

Una (triste) storia di doping

Daniele Seccarecci, star del culturismo italiano, è stato arrestato la scorsa settimana nell'ambito di una inchiesta della procura di Milano per commercializzazione di sostanze dopanti al di fuori dei canali autorizzati e ricettazione delle stesse sostanze. Seccarecci, livornese di 31 anni, è uno dei più famosi bodybuilder professionisti italiani, destinatario di uno dei provvedimenti di arresto del gip milanese Gianfranco Criscione, oggi è stato però messo agli arresti domiciliari in quanto in carcere, come scritto in una relazione, non sono in grado di curarlo e di somministrargli il mix di farmaci necessari, che solo lui conosce, per 'disintossicarlo' dalle sostanze dopanti assunte prima di finire in cella.

Il campione, infatti, sapendo che nei suoi confronti era stata emessa una ordinanza di custodia in carcere, si è costituito appena rientrato dagli Usa dove ha partecipato a una gara per la quale aveva assunto dosi massicce di anabolizzanti, cosa che nei giorni successivi, peraltro, gli ha provocato una grave ritenzione idrica, mettendo addirittura a repentaglio la sua vita. Il pm Nicola Balice, titolare dell'inchiesta insieme al procuratore aggiunto Nicola Cerrato e condotta dai carabinieri del Nas di Milano, ha spiegato che la vicenda di Seccarecci, considerato un simbolo, "é utile ai giovani dilettanti e amatori di questo sport perché dimostra che fare uso di queste sostanze è distruttivo".

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