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Cronaca Arconate

Il temporale ha distrutto alcuni campi di mais e soia alle porte di Milano

Le coltivazioni tra Arconate e Parabiago hanno dovuto fare i conti con una violenta tromba d'aria

Il maltempo che si è abbattuto su Milano e hinterland nella serata di martedì 26 luglio ha devastato le coltivazioni di granoturco e soia tra Arconate e Parabiago. È quanto ha fatto sapere Coldiretti Lombardia attraverso un comunicato.

Tetti scoperchiati, alberi abbattuti ma anche danni alle coltivazioni. Sono i danni del maltempo che nella serata di martedì 26 luglio si è abbattuto su Milano e hinterland. Una tromba d'aria, nel dettaglio, ha devastato le coltivazioni di granoturco e soia tra Arconate e Parabigo, come ha fatto sapere la Coldiretti.

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Foto - Una fattoria di Arconate devastata dal maltempo

Non solo, la grandine ha colpito pesantemente l'Oltrepo pavese danneggiando i vigneti nei comuni di Santa Maria della Versa e Castana dove circa l'80% dell'uva maturata subito danni. Nel Bresciano si registrano devastazioni in Valcamonica con pascoli completamente distrutti dalla violenza delle tempeste; la grandine ha investito anche gli alpeggi della Val Grigna, oltre che la zona dell'alto Garda, sempre nel Bresciano, a Pertica Bassa, con gravi conseguenze su mais, zucche, zucchine e piante da frutta.

Il maltempo ha investito pesantemente anche il Lodigiano, soprattutto in un’ampia striscia di territorio tra i centri di Lodi, San Martino in Strada e Villanova sul Sillaro, dove sono state mitragliate le coltivazioni in campo, con il ghiaccio che ha distrutto le foglie del mais e ha piegato le piante in una fase decisiva della loro crescita. Danni anche ad alcune cascine vicino al capoluogo. Segnalazioni di danni riguardano infine i pascoli di passo San Marco in Valtellina, al confine con la Bergamasca, e le coltivazioni in campo in alcune zone della Brianza.

La grandine è l’evento climatico più temuto dagli agricoltori per i danni irreversibili che provoca ai raccolti visto che in una manciata di minuti è in grado di distruggere il lavoro di un anno in una situazione in cui la siccità ha già avuto un impatto devastante sulle produzioni che fanno fatto stimare un calo del 10% della produzione agricola nazionale secondo la Coldiretti.

Maltempo e pioggia, ma resta alta l'allerta siccità

Le precipitazioni delle ultime ore non hanno cambiato lo stato di sofferenza idrica come si evince dal idrometrico del fiume Po che è sceso a 3,7 metri al Ponte della Becca; un dato "che è rappresentativo delle criticità presenti in pianura padana dove per la mancanza di acqua è minacciata oltre il 30% della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo".

La situazione di carenza idrica riguarda anche i grandi laghi con il Maggiore che ha appena il 15% di riempimento dell’invaso e quello di Como con appena il 2,4% mentre nelle zone a valle serve l’acqua per irrigare le coltivazioni, e persino il Garda è pieno poco meno di 1/3.

Per combattere la siccità serve pioggia costante e non troppo intensa, i forti temporali provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti.

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