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Cronaca

Milano, cerca di convincere i compagni di cella a fare attentati in Italia: nei guai per terrorismo

L'uomo faceva parte di "un'organizzazione affiliata all'Isis, Ansar AI-Shari'a" in Tunisia

Un tunisino d 37 anni, H. S., si è visto notificare una nuova ordinanza di custodia cautelare in cella a Siracusa dove è stato trasferito. Il provvedimento, firmato dal gip Anna Magelli, è stato chiesto dai pm Alberto Nobili ed Enrico Pavone per aver fatto proselitismo quando era nel carcere di Opera e aver cercato di reclutare nelle file dell'Isis un detenuto suo connazionale "al fine di commettere attentati in Siria, Libia ed anche in Italia, uccidendo, utilizzando bombe o armi da taglio".

L'indagine degli agenti di polizia penitenziaria del carcere milanese ha permesso di scoprire che il 37enne faceva parte di "un'organizzazione affiliata all'Isis, Ansar AI-Shari'a", con base in Tunisia. L'uomo, trasferito ad Asti e poi in altri istituti di pena, avrebbe sempre continuato a svolgere la sua "intensa opera di indottrinamento e di proselitismo nei confronti dei compagni di detenzione, manifestando un forte disprezzo per i valori occidentali".

Istigazione al terrorismo in carcere

I poliziotti della penitenziaria, che hanno anche evidenziato i frequenti atteggiamenti verbalmente e fisicamente aggressivi nei confronti del personale dell'amministrazione carceraria e di altri detenuti, hanno così scoperto che H. S. portava avanti questa attività parallela di istigazione a delinquere finalizzata al terrorismo.

Il tunisino avrebbe guidato "gruppi di preghiera da lui stesso formati che si riunivano all'interno" della sua cella durante la "socialità". Peccato che poi in quei momenti non si pregasse davvero ma fosse l'occasione per l'uomo di inneggiare "apertamente agli attentati dell'Isis".
 

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