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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Violenza sessuale, moglie e figlio parti civili nel processo a Di Fazio

La donna, in particolare, era stata vittima di un tentato omicidio

Si costituiscono parti civili, insieme ad altre quattro ragazze, l'ex moglie e figlio di Antonio Di Fazio, l'imprenditore  farmaceutico a processo con rito immediato per violenza sessuale, dopo essere stato arrestato a maggio per aver drogato e abusato di una studentessa 21enne dell'Università Bocconi di Milano.

Celebrato davanti alla gup Anna Magelli, il processo vede Di Fazio accusato di violenza nei confronti dell'universitaria, che aveva attirato nel suo appartamento in centro a Milano con la scusa di uno stage formativo presso l'azienda di cui è titolare. A dicembre Di Fazio aveva ammesso di aver narcotizzato la giovane per poi abusarne, spogliandola e fotografandola. Le violenze, peraltro, sono testimoniate da immagini che l'uomo aveva conservato nel suo pc, ora agli atti dell'indagine.

Di Fazio è destinatario anche di una nuova misura cautelare per altri episodi di violenza sessuale commessi, con lo stesso schema, nei confronti di altre cinque donne, compresa l'ex moglie, che avrebbe purw provato a uccidere. Quest'ultima si è costituita parte civile anche per conto del figlio minorenne. Secondo l'inchiesta dell'aggiunto Mannella e del pm Menegazzo, la donna avrebbe subito in tutto quattro reati commessi dal 2009 al 2017: violenza sessuale con uso di narcotici, tentato omicidio premeditato, maltrattamenti in famiglia e stalking.

Martedì 18 gennaio, in un unico processo sono stati riuniti vari procedimenti: oltre al caso della 21enne, quello delle altre cinque donne e, un terzo, a carico di Di Fazio per il reato di possesso di segni distintivi contraffatti e falso (venne in possesso di un led lampeggiante in uso alle forze dell'ordine e di un tesserino contraffatto) ."La mia assistita - ha spiegato Maria Teresa Zampogna che difende la moglie di Di Fazio - è sopravvissuta a un femminicidio premeditato e grazie all'operato di sezioni specializzate della procura e della polizia giudiziaria potrà ottenere finalmente giustizia dopo 13 denunce inascoltate, senza che siano state svolte indagini tra il 2009 e il 2016. Grazie anche alla sensibilizzazione del fenomeno della violenza contro le donne intervenuto in questi ultimi anni anche con modifiche legislative".

In carcere da otto mesi, l'imprenditore ha confessato gli abusi commessi sulla studentessa e, in un interrogatorio reso ai pm, anche altri episodi. Il processo riprenderà il prossimo 28 febbraio per le discussioni della pm Alessia Menegazzo e delle parti civili, mentre il 25 marzo prenderà la parola la difesa. La sentenza dovrebbe arrivare il 28 marzo.

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