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Cronaca Sesto San Giovanni

Diablo Baby, il trapper (con più di 17 processi a 22 anni) accusato di rapina e ora assolto

Il tribunale di Monza lo ha assolto con formula piena: il fatto non sussiste. E un'altra assoluzione, questa volta per il reato di spaccio, è arrivata pochi giorni dopo

Assolto perché il fatto non sussite. Questa la sentenza emessa in primo grado dal Tribunale di Monza, in composizione collegiale presieduto dalla giudice Elena Sechi, pronunciata lo scorso 21 giugno al termine di un processo iniziato nel 2019 a carico del trapper 22enne Diablobaby, al secolo noto con il nome di Manuel Vona. Il 22enne era accusato, insieme a un amico, di rapina aggravata ma nel corso del processo - dove era difeso dall'avvocato Federico Edoardo Pisani, del Foro di Milano - è stato assolto con formula piena perchè il fatto non sussiste quindi non vi sarebbe stata alcuna rapina.

L'accusa di rapina aggravata

I fatti risalgono all'agosto del 2017 quando il trapper, neodiciottenne, era stato accusato di aver rapinato un uomo all'interno di un kebab a Sesto San Giovanni, proprio a pochi passi dal commissariato di polizia.

Secondo l'accusa, che aveva chiesto una pena di due anni e nove mesi di reclusione più il pagamento di una multa di 1.200 euro, il ragazzo si sarebbe impossessato insieme ad un amico dello smartphone che un cliente aveva dimenticato sul bancone del locale all'atto del pagamento. Pochi istanti dopo, rientrando, non avrebbe più trovato il cellulare e avrebbe dichiarato di aver sentito un telefono suonare all'esterno proprio dove si erano appena diretti Babydiablo e gli amici. L'uomo li avrebbe inseguiti e avrebbe cercato di fermarli mentre salivano a bordo di una vettura alla cui guida c'era un altro giovane. Nel tentativo di bloccare la marcia del veicolo avrebbe tirato un pugno al mezzo, ferendosi. La vittima poi, in sede di denuncia, aveva anche dichiarato di essere stato oggetto di un tentativo di investimento da parte dell'auto in manovra.

Il processo

In seguito al rinvio a giudizio aveva preso avvio il processo durante il quale sono stati sentiti diversi testimoni. Ma a prevalere è stata la tesi difensiva che ha dimostrato che non c'era alcun elemento che potesse dimostrare che il trapper e l'amico fossero gli autori della sottrazione del cellulare oggetto di rapina. Anzi le stesse lesioni subite dalla vittima (che rendono configurabile appunto il reato di rapina) sarebbero state auto-cagionate, provocate dalla stessa vittima nel tentativo di bloccare il mezzo e quindi non riconducibili alla condotta dei due imputati. "Per una volta le cose sono andate come dovevano andare realmente" aveva commentato sui social il trapper di Sesto, dopo la notizia dell'assoluzione. Per le motivazioni bisognerà attendere i 90 giorni dalla sentenza. Un'altra assoluzione nei giorni scorsi è arrivata anche per un altro procedimento che lo vedeva imputato presso il Tribunale di Monza con l'accusa di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Il processo era iniziato nel 2018 e si è concluso, con una assoluzione, l'altro giorno. Anche nel corso di questo dibattimento a difendere il trapper 22enne c'era il legale Pisani. 

Diablobaby, il trapper con quasi più processi che anni

Pochi giorni prima di quel 6 agosto 2017, giorno della presunta rapina al kebab, il trapper era rimasto coinvolto in un altro episodio che aveva visto intervenire i poliziotti del commissariato di Sesto San Giovanni: mentre era a bordo di un'auto con due amici, dopo aver bucato una ruota, per riuscire a tornare a casa avevano rubato un pneumatico da un'altra vettura in sosta, così da montarlo sulla propria. Sorpresi dalla polizia erano poi stati condotti in commissariato. Questo è solo uno dei fatti che hanno visto protagonista il trapper 22enne i cui guai con la giustizia iniziano da lontano, da quando ancora era minorenne. Sono circa 17 i procedimenti penali pendenti o chiusi in cui Babydiablo risulta imputato con una sola condanna, per un episodio di spaccio.

Le accuse di diffamazione di Morgan

A Monza Diablobaby ha pendente anche una procedimento per diffamazione aggravata dove la vittima risulta Morgan. Marco Castoldi infatti ha presentato una querela nei confronti del trapper e dell'allora fidanzata Jessica Mazzoli (ex moglie dello stesso Castoldi) per diffamazione aggravata in relazione ad alcuni video postati sui social e interventi in cui il 22enne avrebbe denigrato il cantante in riferimento al rapporto con la ex moglie e a presunte richieste pervenute alla showgirl connesse al pagamento degli alimenti per la loro figlia minore. Fatti questi per cui per Vona era stato chiesto il rinvio a giudizio con l'udienza preliminare tenutasi lo scorso marzo 2022 a Monza. 

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