Difende una donna in stazione e viene preso a bottigliate in faccia
L'uomo, un ivoriano di 31 anni, è stato sfregiato al volto dall'aggressore. L'episodio è avvenuto nei pressi della stazione Certosa a Milano
Bottigliate in testa e uno sfregio all'altezza della bocca per aver difeso una donna dalle avances moleste di un ubriaco. È il prezzo che un ivoriano di 31 anni si è ritrovato a pagare per un gesto che definire eroico non è eccessivo. A maggior ragione se si considera il contesto in cui è avvenuto: dopo le 22 di lunedì, nei pressi della periferica stazione di Certosa, tra via Giovanni Fattori e via Antonio Mambretti, a Milano. L'unica consolazione, se così si può chiamare, è l'arresto del presunto aggressore, uno già fermato in passato anche per violenza sessuale.
A ricostruire i cinque minuti di terrore finiti con l'arrivo delle volanti e delle ambulanze è la questura di via Fatebenefratelli. Pochi minuti prima dell'assalto, l'attenzione dell'ivoriano viene attirata dall'atteggiamento preoccupato di una donna che cerca di "smarcarsi" da un uomo chiaramente molesto e insistente. Il personaggio in questione, un nigeriano di 42 anni, è alterato e continua a infastidirla in modo preoccupante. A fermare la sua "esuberanza" ci pensa quindi il 31enne, che non teme d'intervenire in aiuto della sconosciuta.
Convinto che tutto fosse finito lì, l'ivoriano prosegue la sua marcia verso l'ingresso della stazione. Ed ecco che, poco dopo, il nigeriano - con precedenti per furto, lesioni e violenza sessuale - si materializza alle spalle dell'ivoriano e lo colpisce con una bottiglia di vetro alla nuca, spaccandogliela addosso. La sua sete di vendetta non si ferma lì e con i cocci di vetro continua a colpire il malcapitato. Testa e faccia, fino a sfregiarlo in viso.
L'arrivo della polizia e del 118 mette la parola fine all'assalto. Per l'ivoriano è necessario il trasporto in ospedale, da dove viene dimesso con 14 giorni di prognosi per una ferita al cavo orale suturata con diversi punti. La donna "molestata" si è messa in salvo e prima dell'aggressione, e quindi dell'arrivo della polizia, è fuggita e non è stata identificata.