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Cronaca Niguarda / Viale Ca' Granda

Ha un debito di duecentomila euro con Aler: disabile sfrattato dalla casa "dei genitori"

L'uomo, dopo la morte dei genitori, è rimasto nella casa senza più riuscire a pagare l'affitto

Nel corso degli anni ha accumulato un debito di oltre duecentomila euro. Quando ha chiesto di ripagare quanto dovuto, provando a rateizzare, l'ente ha deciso di sfrattarlo. Così, forze dell'ordine e incaricati dell’Aler si sono presentati davanti a quella che fino a un minuto prima era casa sua. 

Mercoledì mattina, un uomo, un cinquantaduenne portatore di handicap, è stato sfrattato da una casa Aler in via Ca' Granda, zona Niguarda. L'inquilino viveva nella casa da decenni: l'ha "occupata" prima coi genitori - entrambi morti - e poi con un fratello, anche lui deceduto. 

"Abbiamo tentato più volte di cercare di risolvere la situazione - spiegano a MilanoToday dall'unione inquilini -, abbiamo chiesto che pagasse un anticipo su parte del debito e rateizzasse quanto rimaneva, trasferendosi in un alloggio con una metratura inferiore, ma Aler non ci ha ascoltato. La situazione si è incancrenita con il tempo a causa di errori di entrambi".

Il caso è estremo e, per il momento, senza alcuna via d'uscita. "Non ci sono alternative di nessun tipo - evidenziano dall'unione inquilini -. Non può permettersi nessun affitto con il proprio stipendio, ottocento euro al mese, in parte pignorato da Aler". 

All'uomo, paraplegico e costretto su una sedia a rotelle per gli spostamenti lunghi, è stato garantito un alloggio alla Caritas, che però non è mai arrivato

"Per quindici anni, nonostante inviti a rateizzare, nn si è mai presentato né ha mai manifestato interesse a fare un piano di rientro - la replica di Aler -. A noi risulta che non abita lì realmente, tanto che non esistono utenze dell'energia elettrica, e non ci sono molti effetti personali". 

"Duecentomila euro di debito - la conclusione dell'ente - è il segno che non ha mai neanche provato a pagare". 

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