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Rifiuti

La discarica abusiva e il dipendente Amsa che "copriva" i traffici

Quattro indagati: la discarica si trovava in via Chiasserini, tristemente famosa per il mega incendio di un'altra discarica abusiva

Depositavano rifiuti in una discarica abusiva e, con la complicità di un dipendente di Amsa, li ricaricavano in parte su un mezzo di proprietà della società dei rifiuti, cosa che consentiva anche di non dare nell'occhio, perché i passanti, notando il furgoncino con la livrea verde, non s'insospettivano. Il dipendente di Amsa poi li portava nella discarica, affermando di averli trovati in giro, oppure inviava una segnalazione di presenza di rifiuti da rimuovere. 

Quattro persone sono state indagate dalla procura di Milano, al termine delle indagini preliminari: si tratta di due italiani, un albanese e un nigeriano. Rispondono di trasporto illecito di rifiuti e realizzazione di discarica abusiva, mentre il dipendente Amsa è accusato anche di peculato e, insieme al titolare di un'impresa edile, di corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio. Le indagini sono state avviate dalla polizia locale di zona 8, nonché dal nucleo motociclisti di piazza Beccaria. La discarica si trovava in via Chiasserini, una strada già nota per questo tipo di problemi: anni fa, sempre qui, s'incendiò una maxi discarica abusiva.

Tutto ha avuto inizio a dicembre del 2021. Il titolare dell'impresa edile (che ha sede a Settimo Milanese) e i suoi due dipendenti compivano ripetuti movimenti in via Chiasserini a bordo di due autocarri. La presenza dell'operatore di Amsa e dell'autocarro dell'azienda garantiva una copertura solidissima: i passanti, notando i movimenti, non s'insospettivano e pensavano che fosse tutto regolare. Il dipendente di Amsa talvolta caricava sul furgone alcuni rifiuti, speciali e pericolosi, e li portava in discarica affermando di averli trovati in giro; oppure inviava una segnalazione. Essendo rifiuti speciali, venivano contattate ditte esterne per un aggravio di spese di circa 13mila euro.

Anche liquidi pericolosi

Gli inquirenti sono riusciti a filmare diversi scambi di denaro che avvenivano tra gli indagati, durante i quali l'imprenditore di Settimo "ricompensava" l'operaio di Amsa per il proprio aiuto. Nel periodo di investigazioni, gli indagati, oltre ai rifiuti e ai materiali edili, hanno abbandonato almeno 20 estintori e 40 taniche con liquidi pericolosi, tra cui olii esausti e rifiuti di industria grafica, lasciati in luoghi accessibili a chiunque. L'autorità giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo dei due veicoli utilizzati per scaricare i rifiuti. "Grazie alle fototrappole, la polizia locale ha interrotto l'abbandono illecito di rifiuti e ha permesso di liberare l'area di via Chiasserini. Sono importanti la presenza capillare sul territorio degli agenti, la verifica delle segnalazioni e la tecnologia", ha commentato Marco Granelli, assessore alla sicurezza del comune di Milano.

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