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Cronaca

Donne morte nel campo di mais, interrogati i braccianti al lavoro venerdì

I carabinieri hanno identificato un bracciante della zona. Sequestrato un mezzo agricolo

Si schiarisce il mistero sulle due donne marocchine trovate morte sabato nel tardo pomeriggio in un campo di mais a San Giuliano Milanese, nei pressi della Tangenziale Ovest. Sembra ormai certo che siano decedute a causa dell'investimento da parte di un mezzo agricolo. Sembra così confermata la versione data al telefono da una delle due donne che, venerdì mattina alle undici e mezza, aveva chiamato disperata il 112 e, parlando un po' in italiano e un po' in arabo, aveva spiegato che una mietitrebbia o un altro mezzo simile le aveva investite: la donna aveva detto che l'amica era già morta e lei gravemente ferita. Poi la telefonata si era interrotta e, da quel momento, il telefono non era più stato raggiungibile.

I carabinieri, dopo avere rinvenuto le due donne ormai senza vita (Sara El Jaafari, 28 anni, e Hanan Nekhla, 32 anni) verso le otto di sera di sabato, hanno parlato con i proprietari del campo e con tutti coloro che, venerdì mattina, si trovavano al lavoro. Non è ancora chiaro se la procura di Lodi, a cui è affidato il fascicolo, iscritto qualcuno nel registro degli indagati mentre sembra che abbia già posto sotto sequestro un mezzo agricolo.

Non sono invece ancora chiari i contorni della vicenda: un'ipotesi fa supporre che le due donne (per le quali le famiglie non avevano denunciato la scomparsa, non preoccupandosi di un'assenza protrattasi come altre volte) avessero dormito nel campo di mais, particolare che si evince dalla presenza di coperte (una delle due ne era avvolta al momento del ritrovamento) e di alcune lattine di birra e zampironi antizanzare.

Ricerche complesse

Accanto alle donne vi era anche della carta stagnola e questo fa supporre un consumo di stupefacenti (le cui tracce non sono state però trovate nei dintorni). La donna che aveva chiamato il 112, durante la telefonata, aveva fatto riferimento anche a "Rogoredo" e a un treno; il campo di mais si trova nella "vasta zona" dello spaccio che, da tempo, si è allargata dal boschetto di Rogoredo all'hinterland sud-est di Milano. I carabinieri, nell'avvio delle ricerche, avevano a disposizione unicamente la cella agganciata dal telefono durante la chiamata, compatibile con il campo in cui sono state poi ritrovati i corpi. Le ricerche, molto complesse, sono state avviate anche con i droni delle polizie locali di Mediglia e San Giuliano e gli elicotteri di Orio al Serio.

La procura di Lodi ha già disposto l'esame autoptico che verrà effettuato a Pavia in settimana. Dall'esame si potrà capire meglio la ragione del decesso; ma il medico legale, già sabato sera, subito dopo il ritrovamento dei cadaveri, aveva constatato lesioni compatibili con uno schiacciamento o un trascinamento da parte di un mezzo.

Le ricerche erano partite immediatamente, identificando le due amiche a partire dall'intestazione del cellulare con cui era stata effettuata la chiamata al 112.

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