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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca San Siro / Via Domokos

Droga e armi nella 'favela' di Milano: la baracca piena di shaboo, pasticche, pugnali e lame

Un uomo e una donna arrestati in via Domokos. Armi e droga nella loro baracca abusiva

Armi, droga e degrado tutto intorno. Una donna di 45 anni e un uomo di 50 - entrambi filippini, con precedenti lui e incensurata lei - sono stati arrestati martedì a Milano dopo essere stati sorpresi a spacciare all'interno della "favela" di via Domokos, la zona alle spalle di via Novara che da tempo fa i conti con abbandono, sporcizia e microcriminalità. 

A fermarli sono stati gli agenti del commissariato Porta Genova al termine di una breve indagine partita dopo la segnalazione di alcuni cittadini preoccupati dagli strani movimenti attorno a una delle baracche abusive che nel tempo sono diventate il rifugio di numerosi disperati. Quando in mattinata i poliziotti si sono presentati sul posto hanno capito che all'interno c'era qualcuno e, dopo non aver ricevuto nessuna risposta, hanno scavalcato la recinzione e hanno forzato un lucchetto riuscendo a far ingresso. 

Davanti a sé gli agenti hanno trovato un pollaio, una cuccia per un cane, rifiuti in ferro e una "casa" in lamiere con cinque stanze e condizioni igienico sanitarie al limite. All'interno c'erano quattro persone: i due arrestati, i "proprietari" che hanno subito ammesso di vivere lì, un loro amico e un secondo uomo che era al lavoro sui collegamenti elettrici dell'abitazione, alimentati con alcune batterie per auto. 

Sul tavolo della cucina i poliziotti hanno subito visto dei rotoli di carta stagnola e dei sacchetti solitamente usati per confezionare le dosi e così hanno deciso di perquisire la baracca. Gli investigatori hanno così trovato 1,6 grammi, 16 dosi, di shaboo - la potente droga asiatica dieci volte più forte della cocaina -, 15 pasticche di anfetamine, un pezzo di hashish da 1,5 grammi, centinaia di bustine e cannucce, un bilancino di precisione e dei foglietti con appuntati cifre e debiti. Inoltre in casa sono stati scoperti anche un machete da 57 centimetri, 17 pugnali, una pistola scacciacani, due pistole giocattolo a gas, una spada di quasi un metro e una roncola. Nel cortile c'erano poi un cagnolino, due anatre e una gallina che sono stati affidati a un uomo che gestisce un orto vicino. 

La favela di Milano, tra droga e roghi

Non è la prima volta che gli abitanti di via Domokos e piazza d'Armi chiedono aiuto. Già nel 2018, quando per quell'area c'era un progetto per la costruzione del nuovo centro sportivo dell'Inter, i residenti avevano denunciato a MilanoToday la presenza di baracche abusive, il pericolo criminalità e, soprattutto, il continuo ripetersi di roghi potenzialmente nocivi. 

All'epoca, guardando la zona dal terrazzo di uno dei palazzi vicini, il colpo d'occhio era desolante: baracche, lamine, orticelli, e anche qualche camion che serviva - e serve - chiaramente a portare materiale di scarto, di qualunque tipo, da "smaltire". Una vera favela, insomma. Che ancora resiste ma per poco. In seguito agli arresti per droga, il presidente del Municipio 7 Marco Bestetti ha annunciato che, nelle prissime settimane, si concluderà la gara per la demolizione della baraccopoli e lo smaltimento dei rifiuti.

«Sarà - ha dichiarato Bestetti -. il primo importante passo verso la riqualificazione di tutta Piazza d'Armi e la sua consegna ai cittadini, con un grande parco urbano che cambierà il volto dell'intero quartiere». L'area, di proprietà del demanio militare, era stata data in gestione alla società Invimit perché fosse valorizzata e una delle ipotesi riguardava, come detto sopra, il centro sportivo e di allenamento dell'Inter; il Comune di Milano ha poi deciso di renderla parco pubblico.

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