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Cronaca Lambrate / Piazza Enrico Bottini

Lo studente, l'imprenditore e il buttafuori ultrà: gli insospettabili che fanno soldi con la droga

In una settimana tre arresti del commissariato Lambrate. Sequestrati oltre 40 chili di droga

In comune tra loro hanno soltanto due cose: il bisogno di soldi e una vita alle spalle tutto sommato "normale", senza grandi problemi con la giustizia né con le forze dell'ordine. Poi nient'altro: hanno età diverse, lavori diversi, passioni diverse e storie diverse. Ma forse proprio quella loro vita "normale", da insospettabili, ha fatto sì che potessero diventare un ingranaggio, tra i più importanti, del traffico di droga. 

Non i piccoli pusher di strada - di quelli che spacciando un grammo o due -, né i vertici della piramide - di quelli che fanno i milioni di euro -, ma le "pedine" del livello intermedio: quelli che custodiscono il "tesoro" e al momento giusto lo prendono e lo spostano nelle mani di chi deve vendere, smerciare. Perché in fondo per il "livello intermedio" essere insospettabili è un pregio non da poco: assicura tranquillità e quasi invisibilità agli occhi delle forze dell'ordine. 

Milano, maxi sequestro di droga

Dalla piazza ai fornitori 

Anche i "fantasmi", però, a volte lasciando dietro di sé delle tracce, delle scie e gli agenti della squadra investigativa del commissariato Lambrate seguendo quelle scie hanno messo le mani su droga e soldi. 

Dal mese scorso i poliziotti, guidati dal dirigente Nunzio Trabace, si sono concentrati sulle loro piazze di spaccio, su tutte piazza Gobetti e piazza Bottini, e dai piccoli spacciatori di strada hanno ricominciato a risalire la corrente perché - per dirla con le parole del capo del commissariato - "va bene fermare i pusher, ma bisogna anche riuscire a togliere le sostanze e i soldi alle organizzazioni, che hanno un business e guadagni enormi". 

Lo studente e i 40mila euro in contanti

E il primo "centro" è andato a segno il 29 gennaio scorso, quando gli agenti hanno messo le manette a tre cittadini gambiani e hanno sequestrato loro poco più di un chilo di droga e, soprattutto 40mila euro in contanti

Il 17 febbraio, invece, in manette è finito il primo degli insospettabili: uno studente poco più che 18enne trovato a Segrate con un chilo di hashish in auto e un altro nella cantina del palazzo in cui vive con mamma e papà. Ascoltato dagli investigatori non ha detto praticamente nulla, se non che l'aveva fatto per soldi. 

Foto - I 40mila euro sequestrati

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L'imprenditore e il buttafuori

Così come ha detto di averlo fatto per soldi un imprenditore italiano di 45 anni, ex proprietario di alcuni negozi con distributori di cibi e bevande e senza nessun precedente, finito nei guai il 19 febbraio. Anche lui è stato fermato a Segrate - aveva 102 grammi di hashish e 96 di marijuana - e anche lui ha ammesso, senza troppi giri di parole, di aver bisogno di denaro. 

Quella stessa sera, poi, gli agenti dell'Investigativa hanno messo a segno il colpo più grosso. Dopo indagini, intrecci di dati e soffiate, i poliziotti hanno bloccato una Nissan Qashqai sulla Padana Superiore a Cernusco sul Naviglio. A bordo c'era Claudio A.: 34 anni, residente in paese, ex buttafuori fino a un paio di anni fa e collegato alla curva dell'Inter, tanto che l'unico precedente che ha è dovuto a un Daspo "guadagnato" per i tafferugli prima di Inter-Roma del 2017. 

Sul sedile posteriore di quella stessa macchina - segno evidente che da perfetto insospettabile non aveva nessuna paura di essere controllato - c'erano 12 chili di hashish, con lo stesso logo presente sul "fumo" sequestrato a casa dello studente di Segrate. 

Foto - La droga a casa dello studente

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Il disabile come "copertura"

Convinti di andare a colpo sicuro, i poliziotti si sono poi spostati a Bonate Sopra, dove il 34enne aveva affittato una stanza in una casa di un anziano disabile - che nella sua vita ha avuto problemi di tossicodipendenza da eroina -, a cui aveva detto di aver bisogno di una sorta di magazzino per lasciare alcuni "strumenti" del lavoro. 

In quella camera gli investigatori hanno trovato altri 34 chili di marijuana e poco più di un chilo di hashish. "L'erba" e il "fumo" sequestrati, destinati alle piazze di spaccio di Lambrate, una volta sul mercato avrebbero fruttato centinaia di migliaia di euro. Perché sì, evidentemente, per le organizzazioni che gestiscono il traffico "il business e il guadagno sono enormi". Tanto da attirare anche dei "normali insospettabili". 

Foto - I 47 chili sequestrati all'ex buttafuori

Marijuana hashish droga polizia 8
 

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