635 chili di droga sono stati sequestrati a novembre 2017 dai carabinieri del comando provinciale di Milano: quasi tutto hashish (610 chili), poi marijuana (20 chili), ma anche tre chili di cocaina e un chilo di eroina, a cui si aggiungono 85 piante di cannabis. Novantasette le persone arrestate per reati sugli stupefacenti, 55 mila euro il denaro sequestrato e confluito nel fondo unico di garanzia.

Significativo l'intervento effettuato a Pero dal nucleo investigativo di Monza: si è trattato di un blitz in una carrozzeria periferica del centro dell'hinterland di Milano. Gli investigatori avevano analizzato le relazioni di alcuni spacciatori recentemente arrestati per individuare i loro canali di rifornimento e sono quindi arrivati alla carrozzeria di Pero.

Il video del blitz in carrozzeria

Durante il blitz, i carabinieri hanno scoperto 313 chili di hashish e 10 chili di marijuana nascosti in alcuni fusti pieni di aglio appena scaricati da un Tir con targa spagnola. Agli arresti quattro persone: il 42enne spagnolo (incensurato) alla guida del mezzo pesante, il 57enne italiano (con precedenti) titolare della carrozzeria, un 46enne italiano (anche lui con precedenti) e un cubano di 25 anni (incensurato) rintracciato successivamente, considerato il "tramite" fra gli italiani e lo spagnolo. Tutti sono stati portati a San Vittore.

Altre due operazioni dei carabinieri monzesi si sono svolte in Toscana e in Liguria. In un centro della provincia di Pisa i militari hanno sorpreso tre marocchini che, a bordo di due auto, stavano trasportando 88 chili di hashish e, in casa loro a Cascina (sempre nel Pisano), nascondevano altri 188 chili di hashish e altri stupefacenti. I tre si trovano nel carcere di Pisa. Invece in provincia di Savona sono stati sorpresi e arrestati (si trovano nel penitenziario di Imperia) due marocchini che avevano cocaina in auto: uno di loro risiede a Cologno Monzese.

Serra di marijuana in cantina occupata abusivamente

Infine, una serra di marijuana è stata scoperta in una cantina occupata in via Mameli, zona Ventidue Marzo. Un italiano di 55 anni aveva adattato il locale per coltivare 41 piante, alte fino a un metro e mezzo. All'interno tutto il materiale per la coltivazione, tra cui le lampade alogene con temporizzatori, i misuratori di temperatura e umidità, i ventilatori, i fertilizzanti e le istruzioni. E c'era anche un impianto con filtro a carbone attivo per cercare di evitare il diffondersi di odori sospetti. L'uomo è a San Vittore mentre la convivente di dieci anni più giovane è stata denunciata.