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Cronaca

Il censimento degli edifici abbandonati: quelli privati sono 180

La "mappa", frutto di tre anni di lavoro, è il primo passo per programmare gli interventi di recupero

Duecentosessanta edifici abbandonati, vuoi per un motivo, vuoi per un altro. Per la prima volta il comune di Milano riesce a censirli: avere una mappa a disposizione, con caratteristiche strutturali di ciascun luogo come questi, è il primo passo per decidere cosa farne. Il censimento è stato presentato da Alessandro Balducci, assessore all'urbanistica, in una riunione di commissione che si è tenuta il 29 marzo.

Il patrimonio immobiliare in disuso, pubblico e privato, è composto di tasselli molto diversi tra loro: si va dagli edifici dismessi perché costava troppo bonificarli (ad esempio dall'amianto) o anche solo ristrutturarli per renderli al passo coi tempi, alle vere e proprie speculazioni edilizie che hanno prodotto "mostri" della desolazione urbana. 

In teoria l'idea è sempre la stessa: recuperare (o rigenerare) non tanto gli edifici necessariamente, quanto i luoghi e di conseguenza i quartieri intorno, sfruttando il suolo "già consumato" per ridurre il consumo di nuovo suolo. Come vuole anche la legge regionale in vigore, oltre che la logica. In pratica le difficoltà non mancano. Ma intanto si può partire da una mappa.

La direzione sviluppo del territorio ha "schedato", in tre anni, 180 edifici privati, a cui aggiungere gli 82 pubblici. Il regolamento edilizio redatto dall'ex assessore Lucia De Cesaris prevede, tra l'altro, che - in caso di abbandono totale di un edificio privato per molti anni - il comune possa intervenire. L'unico modo per sanare situazioni altrimenti destinate al degrado perenne, spiegava la battagliera De Cesaris, scontrandosi con il centrodestra che gridava all'esproprio. Tecnicamente non si trattava di esproprio ma di costringere il privato ad intervenire in un modo o nell'altro. Tuttavia quella strada è comunque "minata" da possibili ricorsi da parte dei proprietari. L'obiettivo del comune è invece piuttosto quello di "scendere a patti" bonariamente. 

Tra i tanti edifici "spiccano" alcuni ex cinema, anche in centro: come l'ex De Amicis (via Camminadella) o l'ex President (largo Augusto).

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