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Cronaca

Muore Edoardo Austoni: subì grave attentato davanti alla clinica

Muore a 66 anni il professor Austoni, ex primario di Urologia al San Giuseppe. Luminare "controverso", nel 2009 venne condannato per concussione. Subì un grave attentato

E' morto a Milano Edoardo Austoni, l'ex primario di Urologia e Andrologia dell'ospedale milanese San Giuseppe che nel 2006 venne ferito a colpi di pistola in un attentato davanti alla clinica privata dove lavorava e che nel 2009 venne condannato dal Tribunale di Milano a 6 anni e mezzo per concussione.

Austoni, 66 anni, era stato ricoverato per una malattia lo scorso agosto ed è morto in ospedale. Era in attesa dell'apertura del processo d'appello a suo carico che sarebbe dovuto cominciare la prossima settimana.

Le indagini penali sull'attività del medico erano partite proprio dopo l'episodio inquietante di cui era rimasto vittima. La sera del 20 novembre 2006, infatti, Austoni aveva subito un attentato davanti alla clinica privata di via Dezza, a Milano, dove lavorava affiancando questa attività con quella nel pubblico. Mentre stava uscendo a bordo della sua Porsche Carrera, un uomo, mai individuato, gli aveva sparato attraverso la portiera diversi colpi di pistola, che lo avevano ferito gravemente alle gambe e all'inguine. Gli inquirenti - ipotizzando all'epoca tra l'altro una vendetta per un intervento non riuscito - cominciarono a indagare nell'ambito degli ex pazienti e così vennero alla luce i presunti episodi di concussione, per cui Austoni è stato condannato il 12 marzo del 2009.

I pm di Milano, Grazia Pradella e Tiziana Siciliano, avevano contestato al professore di essersi fatto consegnare, in una sessantina di casi, dai 500 ai 4000 euro a intervento, per operare in regime di servizio sanitario nazionale, evitando le lunghe liste d'attesa e garantendo la sua presenza. Contro la condanna, i legali di Austoni, gli avvocati Massimo Dinoia e Giovanni Maria Dedola, hanno fatto ricorso in appello e il processo sarebbe dovuto cominciare settimana prossima.

"E' stata scritta una pagina triste della giustizia", aveva commentato proprio Austoni, dopo la lettura della sentenza della quarta sezione penale. Sui versamenti da parte dei pazienti, Austoni aveva più volte spiegato che erano "un obolo, un riconoscimento nei miei confronti".

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