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Cronaca

La comunità ebraica di Milano condanna il rapimento del piccolo Eitan

Eitan è il bambino di 6 anni sopravvissuto alla strage del Mottarone, sarebbe tornato in Israele col nonno materno

La Comunità Ebraica di Milano ha appreso con sgomento la notizia del rapimento del piccolo Eitan Biran ed esprime una decisa condanna nei confronti di questo gravissimo atto che viola le leggi italiane ed internazionali. È quanto si legge in una nota, nella quale si esprime l'augurio che la vicenda si risolva nel più breve tempo possibile nella direzione dell'ottemperanza della decisione del Tribunale dei minori.

Chi è Eitan?

Eitan è il bambino di 6 anni sopravvissuto alla strage del Mottarone, sarebbe tornato in Israele. A portarcelo il nonno materno. L’uomo era venuto in Italia per un incontro con il piccolo. Ma all’orario stabilito in cui sarebbe dovuto tornare da Aya Biran Nirko, sorella del papà di Eitan, l’uomo non si è presentato e, dopo diverse chiamate, si è limitato a mandare un messaggio con scritto: “Eitan è tornato a casa”. A confermare che il piccolo sarebbe arrivato nel Paese di origine della madre, il capo della comunità ebraica di Milano, Milo Hasbani e alcune tv estere. Ma come avrebbe fatto a passare la dogana? Secondo una prima ricostruzione, il nonno, contravvenendo alle disposizioni del giudice, avrebbe continuato a tenere possesso del passaporto del nipote.

"Siamo sconvolti e increduli che siano arrivati a tanto", ha detto l'avvocato Armando Sibari che, con Cristina Pagni e Massimo Saba, assiste la signora Biran. La donna ha quindi presentato una denuncia alla polizia italiana affermando che "il bambino è stato rapito dal nonno”. Intanto la Procura di Pavia ha aperto un'inchiesta per sequestro di persona, mentre arriva la condanna della comunità ebraica milanese, tramite le parole del presidente Milo Hasbani: “Abbiamo appreso con sgomento la notizia del sequestro del piccolo Eitan ed esprimiamo una decisa condanna nei confronti di questo gravissimo atto che viola le leggi italiane ed internazionali. L’augurio è che la vicenda si risolva nel più breve tempo possibile nella direzione dell'ottemperanza della decisione del Tribunale dei minori".

Sotto choc anche l’avvocato in Italia del nonno di Eitan: ”Ho appreso questa notizia stamattina, è stata una doccia fredda, io mi occupo solo del risarcimento del danno, avevo sconsigliato di fare questa guerra sulla pelle del minore". Così l'avvocato Franz Sarno, legale solo sul fronte del risarcimento del danno per la tragedia di Shmuel Peleg, nonno materno del piccolo Eitan appunto.

Eitan "rapito", la contesa per l'unico sopravvissuto del Mottarone

Da mesi il piccolo è al centro di una contesa tra la zia materna che vive nello Stato ebraico e quella paterna, a Pavia. Entrambe le famiglie rivendicano il diritto a crescere il piccolo che, stando ai medici dai cui era stato in cura, era stato salvato dall’abbraccio del padre, in un ultimo infinito gesto d’amore. Mentre va avanti l’inchiesta sulla tragedia, nella quale il 23 maggio scorso hanno perso la vita 14 persone, era emerso uno scontro giudiziario parallelo al procedimento penale e che nulla ha a che vedere con i motivi che portarono la cabina a scivolare all’indietro a folle velocità per poi schiantarsi contro uno dei piloni della struttura funicolare. 

I genitori materni volevano adottare il piccolo orfano e riportarlo nel suo Paese di origine e si erano già mossi in tal senso. In teoria però il piccolo era stato temporaneamente affidato alla zia Aya Biran, sorella del papà defunto, ma anche su questa decisione del tribunale di Pavia gli zii materni avevano sollevato delle ombre parlando esplicitamente di “scorrette” modalità.

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