Scoiattolo grigio, cartelli contro la sua "condanna a morte"
In via Palestro scritte animaliste contro la decisione della Ue di procedere "all'eliminazione" dello scoiattolo grigio, "colpevole" della scomparsa di quello rosso, italiano
Sta facendo molto discutere l'approvazione, in sede europea, di un Piano per la soppressione dello scoiattolo grigio dai boschi e dalle città italiane. Il piccolo roditore non autoctono, infatti - nome scientifico Sciurus carolinensis, provenienza America - sarebbe, secondo la visione di Unione europea, del ministero dell’Ambiente e delle Regioni Lombardia, Piemonte e Liguria, la causa della rapida scomparsa dello scoiattolo "italico", quello rosso.
Tesi, questa, rifiutata da un gran numero di etologi ed animalisti, che trovano "assurda" la "condanna a morte" dell'animaletto. I metodi accettati - secondo i sodalizi di difesa degli animali - per la sua eliminazione fanno venire i brividi: si passa dall'avvelenamento con topicidi alla rottura della spina dorsale, passando per l'inalazione di gas letali. Ma la Ue nega: "Nessun metodo horror: gli animali vengono addormentati con anidride carbonica e si procede in seguito alla soppressione tramite sovradosaggio della stessa sostanza".
I dubbi permangono. Proprio per protestare contro questa decisione di Bruxelles, nei giardini di via Palestro sono comparsi del cartelloni animalisti: "Gassate anche questo", indicando un roditore di peluche.