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Cronaca

Ema a Milano, la corte europea: "Ricevuti i ricorsi dell'Italia e del Comune di Milano"

I ricorsi sono arrivati a destinazione e la battaglia a carte bollate sta entrando nel vivo

Continua la lotta di Milano per vedere l'agenzia europea del farmaco a Milano. Nella mattinata di mercoledì la corte di giustizia europea ha annunciato con un tweet che sono arrivati i due ricorsi per l'impugnazione dell'Agenzia ad Amsterdam. Il primo è stato presentato dall'Italia alla Corte di giustizia dell'Ue con la richiesta di annullare la decisione del Consiglio Ue; il secondo è di Palazzo Marino che, davanti al tribunale dell'Unione Europea, chiede di annullare la decisione del consiglio. Ma le carte bollate, come riportato da EuropaToday, rischiano di trasformarsi in un clamoroso buco nell'acqua.

I due ricorsi erano stati annunciati dal primo cittadino di Milano Beppe Sala e poi confermati dal governo. E nella serata di martedì la facciata principale di Palazzo Pirelli, proposto per ospitare la sede dell'Agenzia del Farmaco Europea, è comparsa, per iniziativa della Giunta regionale, la scritta "Ema a Milano".

Il ministro dell'economia Pier Carlo Paoan aveva poi dichiartao che "Milano è assolutamente pronta e ha il livello più elevato e possibile di offerta di servizi e accoglienza per una istituzione internazionale. Questa vicenda mostra che oggettivamente Milano merita l'assegnazione di Ema".

Il motivo del ricorso

Amsterdam pare che sia in ritardo con la creazione delle strutture, un rischio che l'agenzia del farmaco non è disposta ad accettare: l'edificio che dovrà ospitarne gli uffici non è ancora stato costruito e molto probabilmente non lo sarà nei tempi previsti, cioè all'inizio del 2019, mentre Milano ha offerto il Pirellone, che è già pronto e disponibile in pochi mesi, occorre solo traslocare gli uffici del consiglio regionale.

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