rotate-mobile
Cronaca

Il consiglio comunale non decide sulla targa per Enzo Tortora

Lettera-appello firmata dal suo avvocato Raffaele Della Valle ma anche dall'ex ministro della giustizia Claudio Martelli

Dall'11 ottobre 2018 giace a Palazzo Marino, non ancora discussa né calendarizzata, una mozione per chiedere al Comune di Milano di affiggere una targa all'estero dell'abitazione di Enzo Tortora, il popolare presentatore televisivo e giornalista accusato ingiustamente, negli anni '80, di traffico di droga in combutta con la camorra e poi riabilitato, divenuto simbolo della malagiustizia italiana.

Dirigente del Pli e poi del Partito Radicale, nelle cui liste venne eletto al Parlamento Europeo mentre era sotto accusa (e si dimise quasi subito per non sfruttare l'immunità), Tortora è "dimenticato" nei fatti dalla sua città di adozione (vi morì il 18 maggio 1988) nonostante tante belle parole da parte dei politici cittadini. 

Ora l'avvocato Raffaele Della Valle, suo amico personale e anche suo legale di fiducia nei difficilissimi tempi del processo, è il primo firmatario di una lettera aperta (promossa dall'associazione "Myriam Cazzavillan", legata al Partito Radicale) per chiedere al presidente del consiglio comunale Lamberto Bertolè di discutere la mozione.

«A quasi un anno, non solo il consiglio non si è espresso, ma la mozione non risulta neanche calendarizzata», si legge nella lettera-appello firmata anche, tra gli altri, da Luigi Pagano (già provveditore dell'amministrazione penitenziaria lombarda) e Claudio Martelli (già ministro della giustizia). Chissà che l'appello non smuova i consiglieri per permettere di ricordare Tortora con la targa fuori da via dei Piatti 8, zona via Torino, dove abitava il giornalista e politico simbolo degli errori giudiziari.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il consiglio comunale non decide sulla targa per Enzo Tortora

MilanoToday è in caricamento