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Cronaca Crescenzago

In casa sei chili di 'eroina dei poveri', 'coca' e due pistole, mentre l'arrestano grida: "Quando esco vi ammazzo"

Lo spacciatore è stato scoperto dagli agenti della polizia locale a Crescenzago

Nel suo appartamento aveva sei chili di Cobret, la cossiddetta 'eroina dei poveri', due armi da fuoco, 60 proiettili e cento grammi di cocaina.  È accaduto a Crescenzago, dove il pusher, un quarantenne italiano di origine albanese con precedenti per spaccio, è stato 'beccato' dalla polizia locale che lo ha arrestato per spaccio e detenzione di armi.

La perquisizione

L'uomo è stato fermato dopo che gli agenti l'hanno notato uscire dal suo palazzo, andare verso un'auto parcheggiata con fare circospetto, guardandosi intorno di continuo, per poi salire su una Fiat Punto e uscirne subito dopo per raggiungere un'altra persona dall'altra parte della strada. I due si sono poi incamminati insieme in via Palmanova verso la fermata della metropolitana Crescenzago, davanti alla quale si sono passati due involucri di cellophane.

A quel punto gli agenti sono intervenuti e da una prima perquisizione sono stati trovati nel giubbotto del 'cliente' del 40enne 15 grammi di cocaina. Grazie a una successiva  perquisizione domiciliare sono stati rivenuti i sei chili di Cobret, altra cocaina e le armi, una Smith & Wesson e una Star con matricola abrasa, che peraltro era carica.

L'arresto

Sempre all'interno dell'appartamento sono stati trovati anche una macchina conta soldi, il macchinario per il confezionamento sottovuoto, altri tre involucri di cellophane contenenti cocaina, circa cinque grammi di Cobret e un coltello a serramanico sporco di una sostanza di colore bianco presumibilmente utilizzato per tagliare la droga.

Nell'auto dell'uomo, infine, sono stati trovati sei chili della sostanza utilizzata per produrre la Cobret, oltre a 920 euro in contanti, "suddivisi in tagli compatibili con attività di spaccio", come si legge in una nota della locale. Lo spacciatore durante l'arresto ha spintonato gli agenti e con le manette ha rovinato l'auto di servizio, oltre a gridare minacce come "quando esco vi metto una pallottola in testa” e "quando esco vi cerco e vi ammazzo e se non esco io lo faccio fare da qualcuno”.

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