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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il fatto / Gratosoglio / Via Gianluigi Banfi

Perde una mano con un ordigno, da estremista di destra a "convertito sul cammino di Santiago"

Il padre, in una nota, ci tiene a precisare che il figlio "studia Telogia dopo un periodo di conversione"

Era un estremista di destra ma, ci tiene a specificare il padre, non lo è più. Ha cambiato vita. Parliamo di Daniel Biavaschi, il 34enne rimasto gravemente ferito, qualche giorno fa, mentre maneggiava uno dei residui della prima guerra mondiale da lui collezionati nel box dei genitori in via Banfi 11 al Gratosoglio, periferia sud di Milano.

In poche ore è emerso il passato di Daniel: soprattutto i tempi in cui militava in Forza Nuova e nella Rete dei patrioti. Sul suo profilo Instagram ci sono tracce chiare della sua vecchia militanza e della sua passione per elmetti, medaglie ed anche ordigni bellici. Uno di questi, venerdì pomeriggio, esplodendo ha provocato la semiamputazione di una mano. Il 34enne è tuttora ricoverato al Niguarda. I carabinieri potrebbero denunciarlo per detenzione di materiale bellico dismesso.

"Mil figlio aveva abbandonato da anni ogni attivismo, lavorando come agente immobiliare per diversi anni e coltivando il suo hobby di collezionista di cose antiche", lo difende ora il padre, Stefano Biavaschi, ricordando che il 34enne, "a seguito di conversione personale sul Cammino di Santiago di Compostela, ha studiato per cinque anni teologia nel seminario teologico San Damaso di Madrid, ove si stava laureando". Insomma, l'estremismo sarebbe un lontano ricordo del passato. Intanto, Daniel deve affrontare una prova più dura. Per un incidente "le cui cause sono da chiarire" (come scrive sempre il padre), è ricoverato in ospedale.

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