Anni di polemiche, poi sei mesi di esposizione universale: ora Expo 2015 si chiude, sabato 31 ottobre, alla presenza delle autorità italiane (a partire dal presidente della repubblica Sergio Mattarella) e dei vertici del Bie (Vicente Loscertales). Un'esposizione universale all'insegna dell'alimentazione e della nutrizione, ma anche della ricerca scientifica nel campo energetico e dell'agricoltura (qui la diretta streaming). 

Tra lunghe code (negli ultimi mesi, settembre e ottobre) e grande folla, segno del successo della manifestazione, i visitatori hanno scoperto il modo in cui i singoli Paesi partecipanti interpretano il rapporto con il cibo, la natura, la preservazione del pianeta, la nutrizione di miliardi di persone. Buone pratiche e investimenti in tecnologia, l'importanza di trasmettere le conoscenze acquisite in tutto il mondo, la forza del dialogo a livello sia scientifico sia politico per superare e risolvere "nodi" universali, che attraversano popoli e confini. E la possibilità di apprendere, in un unico luogo, come si "muove" il pianeta su questo.

Uno dei sginficati di Expo è, forse, anche quello di cercare il dialogo per concretizzare soluzioni adatte ai singoli casi. A chi ha pochissima acqua, a chi ne ha fin troppa; a chi gode del clima temperato, a chi combatte con l'avanzata del deserto. L'eredità, la "Carta di Milano", è stata già definita un passaggio storico e strategico che cambierà il modo in cui saranno affrontati questi temi.