Expo, controlli sui contratti di lavoro. Polemiche sui pass negati dalla questura
Alcuni frequentatori di centri sociali si sarebbero visto negare il pass indispensabile per lavorare nel sito espositivo
I contratti di lavoro di circa 9 mila persone impegnate in Expo verranno controllati. Si tratta di una discreta percentuale dei circa 30 mila che, in totale, lavorano nel sito espositivo. Si tratta di 4 mila persone assunte con contratti in vigore in altri Paesi europei e 3 mila persone con contratti extra europei. Oltre ad altri 2 mila, più o meno, che figurano come contratti a progetti, sebbene siano stati aboliti dal Jobs Act del governo Renzi.
Ma non è tutto. Ci sono anche lavoratori a cui il pass d'ingresso è stato negato e che - quindi - di fatto non hanno potuto iniziare il rapporto o a cui è stato interrotto dopo pochi giorni. Da quello che si è venuti a sapere, si tratterebbe prevalentemente di giovani frequentatori di centri sociali. La negazione del pass è arrivata direttamente dalla questura, a sentire Coop (che ha avuto alcuni casi del genere) senza una spiegazione dettagliata. Via Fatebenefratelli ammette però che - essendo Expo un obiettivo considerato "sensibile" - vengono dati pareri su tutti i lavoratori e precisa di considerare "solo i casi più gravi".