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Expo 2015

Fondazione Barilla replica alla lettera aperta a Renzi su Expo e multinazionali

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

Fondazione Barilla replica alla lettera aperta al presidente del consiglio Matteo Renzi, scritta dai promotori del convegno "no Expo", dal titolo "Nutrire il pianeta o nutrire le multinazionali?", che si terrà a Palazzo Marino sabato 7 febbraio, in concomitanza con la visita di Renzi all'Hangar Bicocca.

Nell’incipit della lettera si legge quanto segue: ".. i giornali ci informano che lei sarà a Milano il 7 febbraio per lanciare un Protocollo mondiale sul Cibo, in occasione dell’avvicinarsi di Expo. Ci risulta che la regia di tale protocollo, al quale lei ha già aderito, sia stata affidata alla Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition. Una multinazionale molto ben inserita nei mercati e nella finanza globale, ma che nulla ha da spartire con le politiche di sovranità alimentare essenziali per poter sfamare con cibo sano tutto il pianeta".

Quanto descritto non corrisponde a verità. In merito alla Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition (BCFN), desideriamo precisare quanto segue: la Fondazione BCFN è un centro di pensiero multidisciplinare, nato nel 2009 con l’obiettivo di analizzare i grandi temi legati all’alimentazione e alla nutrizione a livello globale. Organismo garante della Fondazione BCFN è l’Advisory Board, gruppo composto da scienziati ed esperti che opera secondo i principi di indipendenza e di eccellenza, in quanto è un centro di incontro delle migliori espressioni internazionali riconosciute nei campi di conoscenza sociale, medico-scientifica, ambientale ed economica.

Nel novembre del 2013 la Fondazione BCFN ha lanciato il Protocollo di Milano (www.milanprotocol.com), proposta di accordo globale sul cibo per Expo 2015, che ha ottenuto il supporto di più di 500 esperti internazionali, oltre 70 fra organizzazioni e soggetti istituzionali, e migliaia di persone. Il Protocollo vuole affrontare il problema della sostenibilità alimentare con tre grandi obiettivi: combattere la fame e l’obesità incoraggiando stili di vita sani, ridurre lo spreco di cibo del 50% entro il 2020 e promuovere un’agricoltura sostenibile.

Lo scorso dicembre, la versione finale del protocollo è stata consegnata alle istituzioni italiane, con l’obiettivo di dare impulso al dibattito sui tavoli politici durante i prossimi mesi. Dal protocollo di Milano e da altri studi sta nascendo la Carta di Milano, la cui versione finale sarà consegnata al Segretario generale delle Nazioni Unite durante la Giornata mondiale sull’alimentazione del 16 ottobre, come lascito dell’Expo 2015. Tutto questo è il lavoro fatto dalla Fondazione Barilla, che è distinta dal Gruppo Barilla.

In merito all’accusa rivolta all’azienda Barilla di essere "una multinazionale molto ben inserita nei mercati e nella finanza globale, ma che nulla ha da spartire con le politiche di sovranità alimentare essenziali per poter sfamare con cibo sano tutto il pianeta", desideriamo precisare quanto segue:

· Siamo fieri di essere tra i pochi gruppi alimentari ancora italiani che portano l’eccellenza italiana in tanti mercati del mondo

· Siamo convinti che la pasta sia un modo per dare da mangiare alla gente in modo sano e sostenibile

· Abbiamo difficoltà nel comprendere come si possa definire Barilla “ben inserita nella finanza globale,” dal momento che non siamo neanche quotati in Borsa.

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