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Cronaca Baggio / Via delle Forze Armate, 200

Farmacista avvelenato, il pm: "Ergastolo all'omicida"

Sta per chiudersi il processo contro l'autotrasportatore reo confesso dell'omicidio. Lui si è giustificato dicendo che il farmacista gli chiedeva interessi "da usura" per un prestito

Uccise un farmacista avvelenandolo col cianuro: per questo motivo ora rischia l'ergastolo. Questa, almeno, la richiesta del pm Carlo Nocerino al processo con rito abbreviato a carico di Gianfranco Bona, imprenditore e reo confesso.

Il fatto nell'aprile 2012, quando il farmacista Luigi Fontana, che lavorava nella farmacia Barocco di via delle Forze Armate, venne avvelenato con un crodino al cianuro dal reo confesso Gianfranco Bona, autotrasportatore, attivo anche nel trasporto di farmaci. Bona aveva un debito di circa 200mila euro più interessi da pagare a Fontana, che bevve l'aperitivo avvelenato e morì qualche giorno dopo.

Durante il processo, Bona si è difeso affermando che Fontana gli aveva fissato interessi "da usuraio", di 14mila euro al mese. Il pm non si è però impietosito e ha chiesto - oltre all'ergastolo - che non vengano concesse a Bona le attenuanti generiche. I legali della famiglia del farmacista hanno sottolineato invece che l'imputato, nel processo, ha cercato "in tutti i modi di diffamare Fontana".

Il legale di Bona ha ribadito che il suo assistito ha ucciso per difendersi "da chi l'aveva vessato con l'usura". E ha chiesto alla corte di iconoscere le attenunati dell'avere "agito per motivi di particolare valore morale o sociale" e "in stato di ira, determinato da un fatto ingiusto altrui". Ha inoltre descritto il contesto di una farmacia in cui si sono verificati presunti episodi di ricettazione dei farmaci: tesi "respinta al mittente" dal legale della famiglia del farmacista.

La sentenza è prevista per l'11 luglio.

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