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Cronaca Bicocca / Viale Fulvio Testi

Feto in Bicocca: Vescovi parla di sabotaggio

La perizia necroscopica sul feto, per comprendere meglio la vicenda, dovrebbe essere eseguita tra giovedì e venerdì

Inquirenti ed investigatori, che stanno indagando sul caso del feto trovato in una cella frigorifera all'Università Bicocca di Milano, sono pronti a sentire a verbale Angelo Vescovi, professore associato di biologia applicata, che nei giorni scorsi ha parlato di un probabile "sabatoggio". Il biologo dovrebbe essere ascoltato giovedì. Nell'ambito dell'inchiesta verrà sentita anche la dottoressa che ha lavorato in passato alla Bicocca e il cui nome compariva sulla scatola che conteneva il feto.

Potrebbe essere un sabotaggio contro le nostre ricerche sulla Sla - aveva affermato Vescovi due giorni fa, nel corso di una conferenza stampa - è la prima cosa che mi viene in mente. Guarda caso - aveva aggiunto - a breve ci sarà il trapianto sull'ultimo paziente del primo gruppo di persone affette da Sla sottoposto alla sperimentazione".

Secondo Vescovi, che effettua ricerche sulle cellule staminali fetali per la Casa sollievo di San Giovanni Rotondo e per il Centro europeo di ricerche su cellule staminali di Terni, il sabotaggio potrebbe essere opera di "gruppi estremisti ideologicamente orientati". Dopo queste affermazioni, inquirenti ed investigatori sono interessati a chiedere a verbale al professore sulla base di quali elementi abbia avanzato questa ipotesi.

Vescovi, nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla Squadra mobile e coordinata dal pm Maria Teresa Latella e dal procuratore aggiunto Alberto Nobili, è stato convocato.

Da quanto si è saputo, inoltre, gli investigatori hanno preso contatto con la dottoressa che ha collaborato fino a due anni fa con l'Università Bicocca (ora si trova negli Usa) per ascoltarla a verbale nei prossimi giorni. Il suo nome compariva in un'etichetta sulla scatola che conteneva il feto, trovato nel Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze dell'Università Bicocca venerdì scorso (ritrovamento denunciato tre giorni dopo).

Dai primi accertamenti, inoltre, il feto presenterebbe punti di sutura riferibili ad un aborto terapeutico. La perizia necroscopica sul feto dovrebbe essere eseguita tra giovedì e venerdì e potrebbe essere utile per stabilire di quanti mesi fosse - verosimilmente di quattro o cinque mesi - l'etnia della madre, le cause dell'aborto e gli eventuali trattamenti medici subiti per il prelievo di cellule staminali. Il fascicolo d'inchiesta resta aperto 'a modello 45', senza ipotesi di reato né indagati.

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