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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Affida il figlio alla comunità senza sapere che verrà adottato: i giudici glielo restituiscono

L'equivoco dovuto al fatto che in Cina le comunità funzionano come semplici asili

Una mamma si è vista restituire, letteralmente, suo figlio dopo otto anni (il ragazzo ne ha oggi undici) perché è riuscita a dimostrare di essere incorsa in un terribile equivoco quando, nel 2010, ha affidato il piccolo alla comunità in cui era stata precedentemente collocata con figlio neonato.

La donna pensava, semplicemente, che la comunità fosse una sorta di asilo, come accade in Cina, suo Paese d'origine, mentre in Italia questo affido equivale ad avviare il procedimento di affido ad un'altra famiglia e poi, eventualmente, di adottabilità. Il giudice ha riconosciuto l'equivoco e ha preso atto che la madre non aveva alcuna intenzione di abbandonare il bambino.

Proprio quest'ultimo è il punto determinante della decisione dei giudici del Tribunale dei Minorenni di Milano, secondo quanto racconta Ferrarella sul Corriere. Insieme alla considerazione che il rapporto col figlio non si è mai, di fatto, interrotto. Risultato: i magistrati hanno stoppato il procedimento di adottabilità che avrebbe inevitabilmente distaccato madre e figlio.

Il particolare più inquietante, secondo quanto emerge dalla sentenza, è però il fatto che nessuno, in tutto questo tempo, abbia provato a spiegare alla donna che lasciare il bambino in comunità, in Italia, equivale ad avviare il processo di distacco. Una osservazione non giornalistica ma dei giudici stessi, che rilevano che l'incomprensione avrebbe potuto essere evitata.

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