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Cronaca

Caso Genovese, Giletti: «Hanno tentato di venderci i filmati di Terrazza Sentimento»

Il conduttore di "Non è l'arena" rivela una email ricevuta in redazione: «Abbiamo denunciato»

Colpo di scena sul caso di Alberto Genovese, l'imprenditore trapiantato a Milano ora a San Vittore per due violenze sessuali, entrambe del 2020, una a luglio a Ibiza e una, quella per la quale venne arrestato, a ottobre nel suo attico meneghino di piazza di Santa Maria Beltrade. Massimo Giletti, giornalista e conduttore di "Non è l'arena" su La7, ha rivelato che qualcuno ha tentato di vendere alla sua redazione i filmati delle diciannove telecamere interne all'attico.

Alla redazione della trasmissione è arrivata un'email con alcuni allegati: lo screenshot con i nomi dei files, divisi per "nome" della telecamera (e c'è una cartella chiamata "coca"), e alcuni frammenti di filmato con i quali, evidentemente, chi ha inviato la proposta d'acquisto si è dimostrato credibile. Giletti ha mandato in onda qualche secondo ed effettivamente si riconosce proprio la camera teatro della violenza ai danni della modella di 18 anni che, poi, ha denunciato Genovese.

«Abbiamo rallentato queste immagini e abbiamo anche riconosciuto alcune persone», ha commentato Giletti in onda domenica 28 febbraio affermando che l'invio è perfettamente credibile: «Abbiamo deciso di denunciare, insieme al nostro avvocato, perché evidentemente noi abbiamo un contatto email ed è importante sapere chi si nasconde dietro questa cosa».

«Ragazze consenzienti». Ma intanto resta in carcere anche per un altro stupro

Per Genovese, intanto, nei giorni scorsi vi è stata una "integrazione" della misura cautelare della custodia in carcere: l'imprenditore resta a San Vittore non solo per il caso della 18enne stuprata a Terrazza Sentimento, a Milano, a ottobre 2020, ma anche per la ragazza che, a luglio a Ibiza, venne portata fuori di peso dalla camera da letto della villa sull'isola delle Baleari. In quell'occasione c'era (ed è indagata per complicità nello stupro) anche l'ex fidanzata di Genovese, Sarah Barruso. I magistrati hanno invece ravvisato troppe incongruenze per le denunce di altre due ragazze. Genovese, intanto, aveva chiesto, senza successo, i domiciliari per curarsi dalla tossicodipendenza da cocaina e, interrogato dai magistrati, ha negato gli stupri affermando che le ragazze erano consapevoli che le feste fossero dei "droga party" e consenzienti circa i rapporti sessuali.

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