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Cronaca Cenisio Monumentale / Via Giulio Cesare Procaccini

Ramadan, i numeri di De Corato: "1700 musulmani in meno, la moschea non è indispensabile"

Il Vice Sindaco e Assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato afferma che quest'anno, per le celebrazioni della fine del Ramadan nella sede del cinema Ciak, si sono presentati 1700 musulmani in meno rispetto al 2009. La costruzione della moschea non è indispensabile

Nella sede del Ciak, in Via Procaccini, resa disponibile per le celebrazioni in vista della fine del Ramadan, che si è svolta senza disagi per i residenti, si sono riuniti oggi, circa 800 musulmani, 1700 in meno rispetto ai dati rilevati nel 2009, dove l'affluenza era stata maggiore con cifre intorno ai 2.500 fedeli riuniti per i festeggiamenti, secondo i dati della Polizia Locale. Precisa inoltre Riccardo De Corato, Vice Sindaco e Assessore alla Sicurezza, in merito alla mancata affluenza che " aggiungendo qualche migliaio che hanno raggiunto altre strutture del territorio, non ci discostiamo da quel 3 %, su 100 mila musulmani presenti in città, che è la media dei fedeli durante i venerdì di preghiera. E stiamo parlando poi di una data di festa. Perché negli altri giorni della settimana i numeri scendono a poche centinaia."

Per questo motivo, si pensa che sia inutile la costruzione di una nuova moschea e di un minareto per il culto dei fedeli musulmani presenti in città e che i luoghi di culto presenti siano assolutamente sufficienti. La casa della Cultura islamica, sita in via Padova 144, ha già chiesto la disponibilità per gli incontri di preghiera alla palestra Giordani del centro sportivo Cambini Fossati per i venerdì dei mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre.

Inoltre De Corato denuncia l'indifferenza dei musulmani milanesi per l'episodio di Sakineh, la donna condannata alla lapidazione, dicendo che "Spiace rilevare che anche in questo momento di ritrovo per la comunità islamica milanese non si sia spesa una parola, una preghiera, per Sakineh, condannata a una morte atroce con modalità tribali. Colpisce che la vita di una donna musulmana sollevi l'interesse della comunità internazionale ma non scuota gli animi degli islamici di Milano. Un'indifferenza che è un cattivo segnale. Perché lascia trasparire una connivenza con l'ala integralista e fondamentalista".

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