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Cronaca

“Racconto tutto alla tua famiglia”: finta escort "guadagna" 50mila euro ricattando i clienti

La donna agiva insieme al suo fidanzato sfruttando un finto annuncio e ricattando i clienti

Due ragazzi italiani - Stefano V. di ventinove anni e Gabiella B. di ventotto, fidanzati - sono stati arrestati dagli agenti del commissariato Garibaldi Venezia con l’accusa di estorsione. 

I due, entrambi tossicodipendenti, avrebbero minacciato e ricattato decine e decine di uomini che avevano risposto ad un loro annuncio pubblicato sul profilo di una finta escort. 

Lo schema dell’estorsione era semplicissimo. Tutto partiva dall’ignaro cliente, che chiamava al numero indicato dai due ventenni, che però non rispondevano subito e annotavano il cellulare per riuscire a trovare informazioni sulla vittima. A quel punto, quasi sempre risalendo al profilo Facebook dell’uomo, la coppia riusciva a scoprire dettagli privati del potenziale cliente - familiari, amici, eventuali figli - e partiva il ricatto. 

La donna richiamava per accordarsi sul prezzo della prestazione e iniziava con la vittima uno scambio di messaggi in modo da avere una traccia concreta. Dalla seconda telefonata, poi, iniziano i ricatti veri e propri e le minacce di rovinare la vita dell’uomo raccontando tutto ad amici e famiglia se non avesse pagato. 

“Le richieste - ha spiegato Alessandro Chiesa, dirigente del commissariato - partivano da cento euro e arrivavano anche a duecento per volta, da versare sempre su carte prepagate. Il prezzo variava a seconda del profilo della vittima. In genere, comunque, si fermavano alla quarta richiesta di soldi per non tirare troppo la corda". 

"Con questo sistema hanno raccolto, solo da agosto, quasi cinquantamila euro - ha spiegato il poliziotto -, che però hanno speso per la loro dipendenza dalla cocaina. Venerdì siamo andati ad arrestarli nel loro appartamento di Cinisello Balsamo e la casa era fatiscente".

A dare il là alle indagini, ad agosto scorso, è stata la denuncia di un diciottenne di buona famiglia che, dopo essere caduto nella trappola, ha rifiutato di pagare. Le denunce al momento sono una decina ma dall'analisi dei bonifici sulle carte le vittime potrebbero essere una cinquantina. 

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