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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Caso camici in Lombardia, capo segretaria Fontana: lui sbigottito da contratto Dama

Per la difesa Fontana la testimonianza di Martinelli potrebbe essere fondamentale

“Sbigottito”. Fu questa la reazione del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo aver saputo del contratto d’acquisto da 513mila euro siglato tra la Dama di Varese, azienda di proprietà di suo cognato Andrea Dini, e la centrale acquisti regionale per la fornitura di 75 mila camici e 7mila set sanitari da destinare a medici e infermieri durante l’emergenza Coronavirus.

Fontana è stanco, disdice tutti gli impegni

Una reazione, quella del Governatore, che emerge dalla versione dei fatti resa da Giulia Martinelli, capo della segreteria politica di Fontana ed ex compagna del leader della Lega Matteo Salvini, all’avvocato Jacopo Pensa nell’ambito delle indagini difensive avviate dal legale del governatore. Il racconto del capo della segreteria di Fontana è stato acquisito nelle indagini difensive depositate questa mattina al procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli, coordinatore dell’inchiesta che ha travolto il giovernatore lombardi, suo cognato, l’ex direttore generale di Aria Filippo Bongiovanni e una funzionaria dell’ufficio gare della Consip lombarda. Tutti accusati di frode nelle pubbliche forniture, con Dini e Bongiovanni che rispondono anche di turbata libertà nella scelta del contraente.

Dalle opposizioni, arriva la mozione di sfiducia

Per la difesa Fontana, rappresentata dall’avvocato Pensa, la testimonianza di Martinelli potrebbe essere fondamentale per chiarire il ruolo ricoperto dal governatore. Secondo la ricostruzione dei pm Paolo Filippini, Luigi Furno e Carlo Scalas, infatti, il 10 maggio Bongiovanni informò Martinelli che, tra i tanti contratti siglati da Aria con le aziende lombarde che avevano riconvertito la produzione per far fronte all’emergenza Coronavirus, c’era anche quella del cognato di Fontana. Informazione che Martinelli girò immediatamente al governatore. E la reazione del governatore, descritto dal capo della sua segreteria come “stupito” e “sbigottito”, secondo la difesa dimostra che Fontana non sapeva niente del coinvolgimento della società di suo cognato (e partecipata con una quota di minoranza del 10% anche da sua moglie Roberta Dini), almeno fino al 12 maggio.

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