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Cronaca

Corona sotto accusa: per il pm ha messo in atto "estorsioni di tipo mafioso"

"L'agenzia fotografica milanese ha usato più o meno le mie stesse modalità di vendita", così Corona, oggi al Palazzo di Giustizia per seguire la requisitoria del pm Di Maio sui suoi presunti fotoricatti interviene sul caso Marrazzo. Per il pm Corona ha messo in atto estorsioni di tipo mafioso

Sette anni e due mesi, è questa la richiesta del pm Frank di Maio per Fabrizio Corona accusato di estorsione e tentata estorsione per presunti fotoricatti ai danni di alcuni vip. Nel motivare la pena il Pm di Milano ha parlato di "un uomo accecato dal denaro, una macchina per fare soldi".

Il Pm Di Maio ha ricostruito i sei episodi di estorsione e tentata estorsione che Corona avrebbe commesso ai danni dei calciatori Adriano, Francesco Coco e Alberto Gilardino, del rampollo di casa Agnelli Lapo Helkann, del motociclista Marco Melandri e dell' imprenditore Gianluca Vacchi.

Sui fotoricatti ai vip da stamattina Fabrizio Corona si trovava al Palazzo di Giustizia per seguire la requisitoria del pm Frank Di Maio. A proposito dell'utilizzo criminoso di fotografie di personaggi noti riresi nella loro intimità lancia un'accusa all'agenzia fotografica milanese protagonista della vicenda Marrazzo: "l'agenzia fotografica milanese ha usato più o meno le mie stesse modalità di vendita, ma non è stata nemmeno indagata, mentre io mi sono fatto 130 giorni di carcere".

 "So qualcosa di più di questa storia, ma non lo vengo di certo a dire a voi", ha spiegato ai cronisti Corona. "Chi ha un'agenzia - ha aggiunto il 'fotografo dei vip' - viene spesso sollecitato, ti arrivano delle notizie e tu le rincorri". Nel caso di Marrazzo, ha proseguito Corona, "sono sicuro che è stato il trans ad organizzare la cosa, perché fa notizia e se lo avessi intercettato io poi con me avrebbe guadagnato almeno 50 mila euro".

Il pm di Milano Frank Di Maio, nel corso della sua requisitoria, ha paragonato i 'fotoricatti' che l'agente fotografico siciliano avrebbe compiuto a "estorsioni di tipo mafioso perchè come nelle estorsioni di tipo mafioso c'era la rappresentazione del male che accompagna la minaccia, senza alcunché di concreto. Un comportamento che fa scattare nella persona offesa un timore tale da coartare la volontà del soggetto".

Il pm si è riferito in partivcolare al caso delle fotografie riguardanti Francesco Coco, che ritraevano l'ex calciatore nerazzurro all'uscita di una discoteca milanese in compagnia di una persona che poteva assomigliare ad un transessuale. Coco pagò le fotografie a Corona ma, secondo il pm, "non si è verificata una libera contrattazione. Corona ha accompagnato la trattativa con minacce e ha insistito sul carattere scabroso delle foto per realizzare il suo ingiusto profitto".


Altro caso nel quale il fotografo dei vip avrebbe minacciato in modo intimidatorio le sue vittime è quello di Lapo Elkann durante il cui ricovero per overdose  Corona tentò di estorcere soldi alla Fiat. In questo episodio secondo Di Maio Fabrizio Corona avrebbe commesso una "violazione aberrante".

 Corona infatti, ha proseguito Di Maio, "in quel momento intuisce lo stato d'ansia della Fiat e le fa capire quale capacità di dominio abbia e che può mandare a farsi benedire la reputazione degli Agnelli". Quello che conta, secondo il pm, non è che poi la Fiat non abbia pagato, ma il contenuto di quella minaccia "lesiva della reputazione di Lapo, della Fiat e della famiglia Agnelli".

Al processo ha partecipato la showgirl Belen Rodriguez che assiste all'udienza seduta qualche panca più dietro del suo compagno protetta dagli occhiali da sole.

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