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Cronaca

E' morto Francesco, giovane blogger che raccontava il mondo dalla sua sedia a rotelle

"Ho combattuto molte battaglie. A volte ho vinto, a volte ho perso. Quasi mai mi sono ritirato. Non sono disabile, né abile. Sono Francesco". Lo scriveva nel suo blog su Il Giornale

E' morto Francesco Gallone, giovane blogger di Il Giornale. A soli 22 anni il ragazzo è stato fermato da una brutta malattia. Appassionato e tenace, Francesco raccontava la città di Milano dalla sua sedia a rotelle. 

Nel suo blog, "A Quattro Ruote", si presentava così: "Ho combattuto molte battaglie. A volte ho vinto, a volte ho perso. Quasi mai mi sono ritirato. Non sono disabile, né abile. Sono Francesco".

Premiato dal sindaco Guliano Pisapia con il Panettone d'Oro nel 2013 era appassionato di Inter, motivo che lo portava spesso allo stadio San Siro. Da lì l'ispirazione per una delle sue battaglie giornalistiche contro le barriere architettoniche nella cattedrale del calcio. Ma per lui lo sport non era solo quello 'visto' dagli spalti. E’ stato capitano delle Turtles, squadra di wheel chair hockey. 

La redazione di Il Giornale lo ha salutato con un lungo articolo dove molti colleghi commossi hanno raccontano episodi personali e ricordi di Francesco, morto il 30 gennaio.

"Siamo noi a dover scrivere questa volta. Purtroppo. E proviamo – spiegano - a farlo con l'ironia e la leggerezza che ci ha trasmesso, felici di aver conosciuto quel "piccolo rompiscatole" che sfreccerà per sempre nei nostri cuori".

"Sulla mia sedia a 4 ruote - scriveva Gallone - posso vedere il mondo da una prospettiva privilegiata. Da questa mia altezza, anzi da questa mia bassezza, posso facilmente mettermi nei panni di chi vive inchiodato su una carrozzina o perso nei meandri della propria mente. Da questa mia bassezza, su questa mia turbo twist virtuale, vorrei dare voce a tutte le persone che nessuno guarda e nessuno ascolta. Vorrei scrivere le loro proteste e le loro proposte, perché nessuno dovrebbe mai sentirsi relegato in tribuna. Vorrei insomma che questo blog potesse sollevare il sipario della pietà e dell'indifferenza. Perché questa è la mia convinzione: guardare in faccia chi subisce un'ingiustizia è il primo passo per superarla".

Il suo motto da incidere a lettere cubitali era: "Se esistono i problemi, devono esistere anche le soluzioni".

I funerali saranno venerdì 2 febbraio alle 11 nella chiesa di Sant'Angelo.

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