La neve, il freddo e... la teoria del lamento

"Ma basta, non se ne può più"; "hanno detto ancora 3 giorni di freddo e neve" "non me lo ricordo un inverno così freddo". Queste sono alcune delle espressioni che si sentono, ascoltando le persone in questo week end che evidentemente, non sarà ricordato solo per le elezioni fuori stagione, ma anche per una condizione meteorologica che, vale la pena ricordarlo, è assolutamente in linea con il periodo dell'anno.

La teoria del lamento, tanto usata dai giocatori di tombola per spiazzare gli avversari, sembra trovare terreno fertile anche quando si parla del tempo: ci si lamenta sempre a prescindere da tutto. Fateci caso: siamo in inverno, manca ancora poco meno di un mese all'inizio della primavera ed è normale che faccia freddo e, perchè no, nevichi.

Passato questo periodo, quando il calendario ci dirà che sì, la primavera è arrivata, sentiremo dire che non ci si sa mai come vestire: la mattina fa ancora freschino, ma di pomeriggio fa caldo. La voce del popolo chiederà che arrivi un momento nel quale non ci sarà tutta questa escursione termica. Se i detti popolari verranno rispettati, ad aprile (tutti i giorni un barile) sentiremo dire che:" basta, non ne posso più di tutta quest'acqua" e che l'ombrello sarebbe ora di riporlo via.

Ma non passerà molto tempo.. nel giro di qualche settimana le prime ondate di caldo verranno accolte con tormento: "oh, quest'anno sarà terribile: se fa già così caldo adesso figuriamoci a luglio".

Già luglio: saremo tutti lì a sudare ad ogni spostamento e con la mente proiettata verso l'autunno quando, lo abbiamo già sentito, non fa così caldo. E l'autunno arriverà e come la primavera ci farà vestire in un modo la mattina e in un'altro la sera. "Meglio l'inverno: almeno fa freddo e basta!". Appunto: è inverno. Godiamoci questi ultimi scampoli di freddo.