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Cronaca San Siro / Piazzale Veronica Gambara

Brusca frenata della metro M1 a Gambara: "Nessun malfunzionamento, distrazione del macchinista"

Il fatto emerge dall'analisi della scatola nera del mezzo: potrà tornare in servizio

Non ci sarebbe nessun malfunzionamento ma una probabile distrazione del macchinista alla base della brusca frenata che nella mattinata di mercoledì 27 marzo ha coinvolto un treno della M1 di Milano e che ha ferito una donna di 50 anni. Il fatto emerge dall'analisi della scatola nera da parte di un consulente dei pm Maura Ripamonti e Mauro Clerici, titolari dell'indagine. Per questo motivo il treno è stato dissequestrato: non c'è la necessità di effettuare altre "prove tecniche" sul convoglio, a differenza di un altro treno che era stato sequestrato a metà marzo e sul quale continuano le indagini.

L'inchiesta degli investigatori — per il momento a carico di ignoti — è per rischio disastro colposo e lesioni colpose. Per far luce sulla vicenda la procura ha nominato un consulente, ingegnere Fabrizio Luciani, lo stesso che si è occupato del disastro ferroviario di Pioltello. Sarà lui che dovrà passare sotto la lente di ingrandimento le segnalazioni arrivate all'Azienda nell'ultimo anno e mezzo. Sembra andare verso l'archiviazione, invece, un altro fascicolo in cui un macchinista è indagato per lesioni colpose per uno degli episodi degli ultimi mesi.

Brusche frenate: spenti i sistemi

Nel giorni scorsi è arrivata la prima risposta di Atm alla serie nera di frenate brusche in metropolitana che nel giro di pochi giorni - a inizio marzo - hanno causato decine di feriti tra i passeggeri. Atm, infatti, aveva deciso di disattivare i blocchi di emergenza in sei stazioni della linea verde - l'ultimo stop era avvenuto a Cassina de' Pecchi - per evitare così che ci siano altri casi. 

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