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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Sabato l'ultimo saluto a Luca, l'ambasciatore ucciso in Congo: "Era un uomo buono"

Il funerale si terrà al campo sportivo di Limbiate e sarà officiato dall'arcivescovo Delpini

Limbiate si prepara a dare l'ultimo saluto al suo ambasciatore. Sarà celebrata sabato al campo sportivo di via Tolstoj la cerimonia in memoria di Luca Attanasio, l'ambasciatore ucciso lunedì in un attacco nella Repubblica democratica del Congo dove era in servizio come diplomatico per una missione di pace. Insieme al 43enne - laureato in Bocconi a Milano, sposato e padre di tre bimbe piccole - sono stati uccisi anche il carabiniere Vittorio Iacovacci, 30 anni, e l'autista del furgone a bordo del quale viaggiavano i due, Mustapha Milambo.

A celebrare la funzione sarà l'arcivescovo di Milano, Mario Delpini, che ha ricordato l'ambasciatore scomparso con parole di affetto e stima.

"È stato ucciso un uomo buono"

"È stato ucciso un uomo buono, un diplomatico competente, un giovane intraprendente e, insieme con lui, sono stati uccisi un carabiniere e il loro autista: sono vittime di una violenza incontrollabile e devastante. Mentre mi preparavo a far visita ai nostri missionari in Kinshasa, l’ambasciatore Luca Attanasio mi ha fatto visita a Milano, perché non sarebbe stato possibile incontrarci in Congo. Era il 7 luglio del 2019. Ricordava il suo passato in oratorio, la sua educazione nella comunità cristiana, le radici della sua scelta professionale in una considerazione della fraternità universale che nella sua stessa famiglia si è realizzata", ha commentato Delpini in una nota di commiato.

"Nella mia visita a Kinshasa i nostri missionari mi hanno descritto una situazione così difficile, confusa e percorsa dalla violenza spietata che insinuava in ogni cosa inquietudine, in ogni iniziativa un senso di precarietà, in ogni evento un pericolo. L’evento tragico che oggi commuove il nostro Paese scuote l’indifferenza che talora ci paralizza, invita alla preghiera che ci apre orizzonti, costringe a pensare e a sentire la responsabilità di mettere mano all’impresa di aggiustare il mondo", ha aggiunto Delpini.

E Luca Attanasio - 43 anni, nato a Saronno e cresciuto a Limbiate dove la comunità oggi lo piange e lo ricorda con stima e affetto - per rendere migliore il mondo aveva messo a disposizione il suo impegno e la sua professionalità. Ed è stato barbaramente ucciso sotto i colpi delle armi mentre era in viaggio per costruire un pezzetto di pace per una missione umanitaria. 

L'arrivo delle salme a Roma e i funerali di Stato

Il feretro di Attanasio è rientrato nella serata di martedì in Italia. L'aereo di Stato con a bordo i corpi è atterrato intorno alle 23.30 a Ciampino e ad accogliere le salme erano presenti il presidente del Consiglio Mario Draghi, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il ministro della Difesa Lorenzo Guerini.

Sono previsti per giovedì mattina a Roma i funerali di Stato. Le esequie si terranno nella chiesa di Santa Maria degli Angeli. Successivamente le salme saranno trasferite nei Comuni di residenza, Limbiate per Attanasio e Sonnino per Iacovacci. 

Il padre: "In 30 secondi i ricordi di una vita"

A Limbiate, così come in molti comuni non solo della Lombardia ma dell'Italia intera, le bandiere sono a mezz'asta. "In trenta secondi sono passati i ricordi di una vita, ci è crollato il mondo addosso. Sono cose ingiuste, che non devono accadere. Per noi la vita è finita", ha detto all'Ansa Salvatore, il papà dell'ambasciatore. Il pensiero dei familiari in questo momento di dolore va alle figlie del diplomatico, tre bambine che ancora non sanno quello che è accaduto.   

"È stato sempre una persona rivolta agli altri, ha sempre fatto del bene, ed è sempre stato proiettato verso alti ideali, capace di coinvolgere chiunque nei suoi progetti. Una cosa che a me poteva sembrare poco chiara, lui me la rendeva positiva. Era onesto, corretto, mai uno screzio", ha concluso. L'ambasciatore "non era assolutamente preoccupato. Ci ha spiegato la sua missione, ci ha detto quali erano gli obiettivi", ha proseguito il papà. 

Le indagini sull'agguato in Congo

"Al Pam e all'Onu abbiamo chiesto formalmente l'apertura di un'inchiesta che chiarisca quanto accaduto, le motivazioni alla base del dispositivo di sicurezza utilizzato e in capo a chi fossero le responsabilità di queste decisioni", ha annunciato il ministro degli esteri, Luigi Di Maio, nella sua informativa alla Camera sui tragici eventi che hanno portato alla morte dell'ambasciatore e del carabinieri di scorsa. Ricordando di avere interessato direttamente il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, Di Maio ha aggiunto: "Abbiamo anche spiegato che ci aspettiamo, nel minore tempo possibile, risposte chiare ed esaustive".

"Sulla dinamica dell'agguato sono in corso accertamenti anche da parte della Procura della Repubblica di Roma. Una squadra dei nostri carabinieri del Ros, su delega della Procura, si è già recata a Goma per una prima missione investigativa. Mi risulta - ha concluso il ministro - che ne seguiranno altre". 
 

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