rotate-mobile
Cronaca Morsenchio / Via Romualdo Bonfadini

Rubare auto è il loro mestiere, almeno una a notte: arrestati Lupin, suo padre e altri cinque

Le auto venivano smantellate in due autofficine milanesi e in un noto campo nomadi

Gli approfondimenti successivi hanno consentito di accertare l'esistenza di un meccanismo oliato e apparentemente perfetto. "Basti pensare - hanno spiegato i carabinieri - che durante due mesi di indagini abbiamo registrato il furto di circa sessanta auto".

La macchine venivano rubate per lo più nei quartieri ad Est di Milano: tra Città Studi e Calvairate. Gli autori - guidati da Lupin - erano in grado di impossessarsi di un'auto in una decina di minuti. Prima infrangevano un finestrino per entrare nell'abitacolo. Poi, sostituivano la centralina con una costruita ad hoc, eludendo così tutti i sistemi d'allarme.

Smantellata banda di ladri d'auto

Una volta rubata, i ladri la posteggiavano nei pressi della loro abitazione - via Salomone - e aspettavano uno o due giorni per comprendere se fossero geolocalizzate. Se le vetture, poi, non venivano recuperate dalle forze dell'ordine, le trasferivano nei luoghi di smontaggio: che oltre al capannone di Trezzano, erano il campo nomadi di via Bonfadini - luogo dove bazzicavano padre e figlio - o un altro magazzino preso in affitto dal titolare dell'autofficina a Cernusco Lombardone (Lecco).

Gli incaricati di smontare le auto erano velocissimi: in meno di ventiquattro ore erano in grado di lasciare 'cannibalizzare' tutto. Uno di loro, un trentaseinne residente ad Olgiate Olona (Varese), aveva una vita regolarissimi e tutti erano convinti facesse il meccanico. La loro disponibilità era assoluta, tanto da arrivare a dormire nel capannone per essere in 'servizio' quanto prima nei casi più urgenti. Come quando le auto venivano portate subito in officina. In questi casi, per evitare di essere rintracciati da potenziali gps, i malviventi attivavano i disturbatori di frequenza durante le fasi di smontaggio. 

Il giro d'affari era molto alto. Anche se - stando a quanto rivelato dai carabinieri - i margini di guadagno erano tutti nella mani del titolare dell'autofficina che rivendeva i pezzi in tutt'Italia. Quelli che prendevano le auto in strada - specializzati nelle Volskwagen ma rubavano tutto, anche su richiesta - le vendevano a mille/duemila euro. Quelli che le smontavano erano salariati a giornata. Ma il vero guadagno derivava dalla rivendita dei pezzi, in mano al quarantaseienne, già noto per precedenti simili e per droga. Un sistema rimunerativo, quasi perfetto ma crollato con un blitz all'alba dei carabinieri.

VIDEO: "Ecco il magazzino dove smontavano le auto"

auto rubata-3

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Rubare auto è il loro mestiere, almeno una a notte: arrestati Lupin, suo padre e altri cinque

MilanoToday è in caricamento