Furti in casa e ricettazione: oltre quaranta arresti, coinvolte due famiglie rom di Milano

Quarantatré arresti e oltre tre milioni di euro di oggetti preziosi sequestrati. Sono questi i numeri dell'operazione "Mtskheta", condotta dai carabinieri del reparto operativo di Novara, che si è conclusa martedì sera dopo due anni di indagini. Al centro dell'indagine due famiglie sinti di Milano.

Un'operazione che è stata suddivisa in due fasi: nella prima fase i militari dell'Arma si sono concentrati sui ladri, arrestando in flagranza si reato ventidue persone. Nella seconda, invece, l'attenzione dei carabinieri si è spostata sui ricettatori, eseguendo ventuno ordinanze di custodia cautelare (quindici in carcere e sei ai domiciliari).

In questo ultimo caso, a finire in manette i membri di alcune famiglie di sinti italiani, residenti prevalentemente nel milanese, nel torinese e nel vercellese. Per loro l'accusa è quella di associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione di oggetti preziosi: gli arrestati si occupavano infatti di ricettare e smerciare gli oggetti preziosi rubati (orologi di valore, oro e gioielli) da bande di ladri dell'Est, di solito di origine georgiana.

"Obiettivo dell'operazione - ha commentato il comandante provinciale, colonnello Giovanni Spirito - è stato quello di colpire il nervo centrale dell'organizzazione criminale, che raccoglieva la refurtiva e la immetteva nel mercato a livello internazionale".

Al centro delle indagini dei carabinieri ci sono in particolare due famiglie sinti domiciliate a Milano, che erano a capo dell'organizzazione criminale e gestivano le fasi di ricettazione e rivendita della refurtiva. In alcuni casi, l'oro rubato veniva rivenduto alla fiera internazionale del settore di Monaco di Baviera.

I furti sono stati commessi tra il 2014 e il 2015 prevalentemente in Piemonte e in Lombardia, ma anche in Liguria. Nel novarese i ladri avevano colpito Novara, Oleggio e Trecate. I carabinieri invitano quanti avessero subito furti in casa in quel periodo di chiamare al 0321. 3791 per prendere un appuntamento e recarsi al Comando provinciale, con una copia della denuncia, per visionare la refurtiva e rientrare in possesso di quanto rubato.