Ventinove furti ogni ora, cioè uno ogni due minuti. E' il bilancio dei furti in appartamento commessi in Italia nel 2014, secondo il Censis che ha diffuso i dati. La crescita è del 126,7% rispetto al 2013. In numeri assoluti si parla di oltre 250 mila casi denunciati nello scorso anno contro i 111 mila del 2013. Per chi ama la precisione: 251.422 contro 110.887.

La 'fotografia' è quella di un vero e proprio boom. E, per numero di denunce, Milano comanda la classifica: 19.214 casi. Distaccate, ma sopra i 15 mila, Torino e Roma. Insieme, queste tre province fanno più del 20% del totale italiano. La classifica si modifica se si guarda alle denunce in rapporto al numero di residenti. In questo caso, è Asti la prima in classifica. La seconda è una città lombarda, Pavia, con 7,1 denunce per furti in abitazione ogni mille residenti.

Milano è anche la provincia in cui è stato maggiore l'aumento percentuale: +229,2%. Poi Firenze (+177,3%) e Torino. E nell'ultimo decennio cresce anche la repressione da parte delle forze dell'ordine, con oltre 15 mila denunce a piede libero nel 2013, cioè +139,6% rispetto al 2004. Cresce, quindi, ma i furti crescono di più.

Secondo il Censis, i ladri "spostano l'attenzione" verso le abitazioni private perché - nel tempo - gli esercizi pubblici (negozi, ma anche uffici postali o banche) si sono quasi tutti dotati di efficaci strumenti di sorveglianza. Aumentano anche gli italiani che si sentono insicuri. Nel 2010 erano il 27,1%, nel 2014 il 30%. E nell'ambito dell'Unione europea, l'Italia è sesta per furti e rapine in abitazione: quattro ogni mille abitanti, contro la media europea di 2,9, nel 2012. Peggio va in Grecia, Danimarca, Belgio, Paesi Bassi e Irlanda. Chiudono la classifica la Romania e la Slovacchia, con appena '0,8 e 0,3 furti e rapine in abitazione ogni mille abitanti.