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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Monforte / Via Passione

Le case svaligiate (con le chiavi): colpi da mezzo milione, la Rodriguez tra le vittime

Arrestati tre uomini per sei blitz nelle case del centro. Come agiva la banda

Metodici, preparati e puliti. Tanto puliti da entrare nelle case da svaligiare direttamente con le chiavi, così da non lasciare segni evidenti del loro passaggio. Tanto preparati da mettere insieme un bottino da mezzo milione di euro. Nonostante un modus operandi attento, però, qualche traccia dietro di loro l'hanno lasciata e alla fine, pezzo dopo pezzo, i poliziotti li hanno incastrati. 

Tre uomini - due italiani di 41 e 33 anni e un cittadino moldavo di 31, tutti residenti in città - sono stati arrestati nelle scorse ore a Milano in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere perché ritenuti responsabili di sei furti, uno soltanto tentato, messi a segno sotto la Madonnina tra il settembre del 2020 e il febbraio del 2021. 

Il ladro uguale a Tiziano Ferro

A fermarli, con il coordinamento del pm Francesca Crupi, sono stati gli investigatori del commissariato Centro, guidati da Massimo Cataldi e Luigi D'Antuono che hanno iniziato ad indagare dopo un furto in casa compiuto il 15 gennaio 2021 in un appartamento di via Privata Maria Teresa, da dove erano spariti gioielli, orologi, tappeti e una cassaforte per un valore totale di 300mila euro. Partendo da lì, i poliziotti hanno recuperato le immagini registrate dalle telecamere di video sorveglianza e hanno visto distintamente tre persone caricare proprio la cassaforte a bordo di un'auto bianca. Seguendo la vettura, gli agenti sono arrivati alla targa e all'intestataria, una donna. 

Ascoltando un testimone è giunta la prima svolta: un giovane ha infatti riferito di aver visto i tre uomini fuggire e di essere stato colpito dalla somiglianza di uno di loro, il guidatore, con Tiziano Ferro. Approfondendo le indagini sulla donna proprietaria della macchina, gli investigatori hanno scoperto che suo figlio - il 41enne, che ha precedenti - può effettivamente "vantare" una discreta somiglianza con il cantante pop. 

I colpi in serie 

Continuando a ricostruire il puzzle, i poliziotti hanno identificato anche gli altri due uomini della banda e hanno verificato - ancora grazie all'aiuto della telecamere - come ci fosse la loro firma su almeno altri cinque colpi. Il primo della serie era avvenuto il 5 settembre 2020 in via Chiaravalle, con un bottino di circa 3mila euro. Ben più consistente il blitz del 26 dicembre in via Passione: due orologi, nove borse e tre penne per un valore di quasi 50mila euro.

Altro giro, altra corsa. L'8 gennaio 2021 i tre avrebbero colpito via Mellerio - giorno in cui era fallito un altro tentativo nella stessa strada -, con la banda che avrebbe portato via otto orologi, una collana, un bracciale in oro e altri gioielli per almeno 30mila euro. A chiudere la serie sarebbe invece stato un colpo in via Brisa, il 25 gennaio 2021, con il furto di almeno 25mila euro di gioielli. 

Il "trucco" delle chiavi

A tradire i tre per i sei furti sono stati la loro presenza sul posto in concomitanza coi colpi - sempre cristalizzata dalle telecamere - e il modus operandi quasi sempre identico. In quattro dei sei blitz, infatti, la banda è entrata negli appartameti da svaligiare utilizzando le chiavi di casa dei proprietari. 

Durante gli appostamenti per preparare i blitz, stando a quanto accertato, gli arrestati avrebbero infatti trovato il modo di far sparire le chiavi dalla portineria, dove quasi sempre venivano lasciate dalle vittime. A quel punto i ladri creavano delle copie e le rimettevano al loro posto o più semplicemente le portavano via. 

Il furto da Cecilia Rodriguez

Per i tre i guai potrebbero non essere finiti qui. Perché potrebbe esserci la loro mano anche dietro il furto messo a segno a casa di Cecilia Rodriguez, la showgirl sorella di Belen, il 5 febbraio 2021, con i malviventi che avevano rubato due Rolex, una valigia Louis Vuitton, quattro borse Chanel e diversi occhiali da sole. 

Il gip Lorenza Pasquinelli, pur riconoscendo diversi indizi di colpevolezza verso i tre, ha comunque deciso di non disporre la custodia cautelare in carcere per il blitz nell'appartamento della Rodriguez. Custodia che è stata invece disposta per gli altri sei furti. E così per la banda del centro si sono aperte le porte di San Vittore. 

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