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Cronaca Crescenzago / Via Idro

Ladri d'appartamento: fanno anche 5 colpi al giorno, arrestati 5 giovani

La banda è stata smantellata dai carabinieri

L'indagine inizia nella primavera del 2013. A dare il la ai detective dei carabinieri della compagnia di Vimercate è il ritrovamento, nei pressi di un campo rom tra le campagne di Agrate Brianza e Burago, di un furgone rubato e pieno di merce furtiva. Da lì partono i pedinamenti e le intercettazioni che portano, prima, all'arresto in flagranza di reato di tre nomadi a maggio 2013 e, poi, all'arresto di cinque giovani rom mercoledì 7 maggio 2014. La banda sgominata si occupava esclusivamente di furti in abitazioni. "Topi" d'appartamento, come vengono chiamati solitamente, che erano in grado di compiere anche 5 colpi al giorno e agivano in quattro diverse province della Lombardia: Monza, Brescia, Bergamo e Milano.

I protagonisti sono tutti soggetti già noti alle forze dell'ordine, residenti perlopiù in piccoli campi nomadi tra Monza e Milano ma in grado di dileguarsi come nessuno. Per tenere lontano da loro ogni tipo di sospetto avevano imparato ad avere una serie di accorgimenti da veri professionisti. Per compiere i loro movimenti si servivano di veicoli intestati a prestanome, questo consentiva loro di non avere mai problemi in caso di controlli. Le auto in loro possesso, una ventina, venivano sempre parcheggiate in grossi posteggi nei comuni limitrofi i campi, così come i bottini delle loro scorribande e gli attrezzi di scasso non venivano mai portati in casa propria ma tenuti in auto. Nelle vetture avveniva anche lo scambio con i ricettatori, sempre persone vicine ai campi rom. Questi ultimi poi rivendevano la merce.

Sgominata banda di rom ladri

Collaudata anche la modalità dei furti: avvenivano tendenzialmente di giorno e quando le case erano vuote (mai rapine, quindi). Dopo aver tartassato una specifica area in un determinato giorno, anche con 5 colpi, l'indomani cambiavano completamente quartiere o anche provincia. La tecnica era molto semplice: praticavano un foro nella finestra dell'abitazione da scassinare, quasi sempre al piano terra e o al primo piano, poi con un gancio artigianale aprivano la maniglia. Prendevano tutto (oro, abbigliamento di marca e elettrodomestici) ma mai cellulari o pc perché li ritenevano facilmente rintracciabili. Erano attivissimi, tanto che i militari sono riusciti a ricollegare loro 54 furti, tutti commessi tra la primavera e l'estate del 2013. 

Durante le indagini, coordinate dal capitano Marco D'Aleo, gli investigatori hanno accertato come per i banditi fosse un lavoro quotidiano. Andavano in giro senza armi e non facevano altro che quello: sono quasi tutti italiani di etnia rom, tra i 22 anni e i 29. Otto in tutto, tre dei quali erano stati arrestati in flagranza di reato a maggio dopo due furti nel bresciano e due nel bergamasco. Gli altri cinque sono stati arrestati mercoledì dopo un'ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Monza Anna Magelli. L'accusa è, naturalmente, quella di furto aggravato.

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