Ritrovato in Italia un antico atlante rubato in Francia 34 anni fa
L'atlante è composto da 69 tavole e 4 tomi dal titolo “Voyage de la peròuse autour du monde”
In occasione delle cerimonie per la festa nazionale francese del 14 luglio, a Roma, il generale di brigata Roberto Riccardi, comandante dei carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (Tpc), ha restituito a Christian Masset, ambasciatore di Francia in Italia, un atlante composto da 69 tavole e 4 tomi dal titolo “Voyage de la peròuse autour du monde” (1741-1788), trafugati il primo dicembre 1987 dalla Biblioteca municipale di Provins, in Francia.
L’indagine che ha consentito il recupero degli antichi volumi è stata condotta dai carabinieri del Nucleo TPC di Genova, coordinati dalla procura della Repubblica di Milano, e ha avuto origine nel dicembre 2018 a seguito della segnalazione dell’Ufficio esportazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Genova e le province di Imperia, La Spezia e Savona, a cui i preziosi manufatti erano stati presentati per il rilascio dell’attestato di libera circolazione.
L’attenta consultazione da parte dei militari della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” gestita dal Comando TPC, in cui sono inserite le immagini e le informazioni sulle opere d’arte rubate, ha permesso di riscontrare che i beni librari segnalati erano quelli trafugati 34 anni fa dalla biblioteca di Provins.
I carabinieri, dopo aver appurato che la domanda per il rilascio dell’attestato di libera circolazione era stata avanzata da una società con sede a Ventimiglia per conto di una donna incensurata della provincia di Milano, hanno proceduto al sequestro dell’atlante e dei quattro volumi.
La conferma ulteriore sull’origine e sull’autenticità delle opere è stata ottenuta attraverso il loro definitivo riconoscimento da parte del Conservatore Capo del patrimonio di Provins, dottor Luc Duchamp. È stato importante anche il risultato dell’expertise compiuto dai funzionari della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Liguria, che hanno rilevato la presenza di abrasioni e cancellature, verosimilmente eseguite dai ladri con l’intento di rendere più difficoltosa l’individuazione dei beni.
Il dettagliato quadro probatorio fornito all’autorità giudiziaria milanese ha infine determinato l’emissione del provvedimento di dissequestro e di restituzione dei beni.