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Cronaca Baggio / Via Francesco Rismondo

Baggio: rubano rame da un cantiere, arrestati 2 italiani

Il furto è avvenuto in via Rismondo. I quattro ladri sono entrati di nascosto nell’area di un cantiere. I carabinieri sono arrivati poco dopo e hanno trovato i ragazzi che stavano tranciando alcuni fili di rame da una cabina elettrica

Il migliore, quello più ambito, è quello dei cavi delle ferrovie. Ma i ladri di rame, fosse anche soltanto per racimolare pochi chili di metallo da una grondaia, passano al setaccio case, industrie, chiese e cimiteri. Ieri sera in via Rismondo a Baggio, periferia ovest della città, erano in quattro in azione in un cantiere. Due sono riusciti a scappare. Gli altri sono stati fermati dai carabinieri. Sono due ragazzi di 21 e 24 anni con qualche precedente alle spalle. E sono italiani. Un fatto all’apparenza secondario che però potrebbe spiegare qualcosa di importante.

A lungo il furto del rame è stata un’attività poco remunerativa, gestita quasi soltanto da disperati, a volte rom. Ma negli ultimi anni le quotazioni del metallo in borsa sono cresciute così tanto che l’”oro rosso” ha iniziato a sembrare a molti una fonte di guadagno facile.

Nel 2006 valeva quasi 8 mila euro a tonnellata: il triplo rispetto a un anno prima. Dopo la crisi del 2008, nelle ultime settimane ha toccato un nuovo record di 6.500 euro a tonnellata. Il rame rubato viene rivenduto e fuso e spesso esportato in Cina.

La maggioranza dei colpi avvengono lungo la rete ferroviaria. La Polfer ha dovuto formare una squadra specializzata per contrastare il fenomeno.

Il tentato furto in via Rismondo è iniziato ieri sera, quando i quattro ladri sono entrati di nascosto nell’area di un cantiere. I carabinieri sono arrivati poco dopo e hanno trovato i ragazzi che stavano tranciando alcuni fili di rame da una cabina elettrica. Poco più in là erano stati accumulati alcuni tubi e quattro bobine di cavi. Di fronte ai militari due complici sono riusciti a fuggire, mentre gli altri due sono stati arrestati.

CURIOSITA' SU BAGGIO

Su Baggio, quartiere dell’estrema periferia ovest, c’è un vecchio detto milanese che tradotto suona più o meno: “Non andare a Baggio se non hai coraggio”. Bisogna fidarsi della saggezza popolare? La cronaca più recente dice che furti, violenze e stupri qui continuano ad avvenire. Nella primavera 2009 una ragazza di 30 anni è stata violentata fuori dalla discoteca Zoe, vicino a piazza Anita Garibaldi. Mentre nelle case popolari di via Quarti il 20% degli inquilini sono occupanti abusivi, il simbolo dello stato della zona è forse l’ex Istituto Marchiondi. Un capolavoro dell’architettura del Novecento lasciato in balia dei rovi, abbandonato da anni, usato come rifugio dai senzatetto.
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