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Furto caveau San Raffaele: condannati due ex dipendenti

Due ex addetti alla sicurezza dell'ospedale San Raffaele sono stati condannati per il furto da circa un milione di euro

Due ex addetti alla sicurezza dell'ospedale San Raffaele sono stati condannati rispettivamente a 4 anni e a 7 anni di reclusione per il furto da circa un milione di euro che avvenne nel caveau del gruppo ospedaliero, nel luglio del 2011.

Lo ha deciso il giudice della prima sezione penale di Milano, Ilio Mannucci, nel processo scaturito da una 'tranche' dell'inchiesta dei pm Luigi Orsi, Laura Pedio, Gaetano Ruta e Antonio Pastore sulla bancarotta dell'ente, che ha portato alla condanna, tra gli altri, del faccendiere Pierangelo Daccò.

I due, A. V. C. (condannato a 7 anni) e F. P. (condannato a 4 anni), erano stati arrestati nel luglio del 2012 nell'ambito di un 'filone' delle indagini che aveva accertato, tra l'altro, anche una serie di intimidazioni che sarebbero state messe in atto su mandato di Don Luigi Verzé. Accusa quest'ultima per cui, però, ha già patteggiato in passato D. D., uno dei responsabili della security del polo ospedaliero.

L'indagine era nata dalla rilettura di alcune intercettazioni ambientali di un procedimento del 2006 della Dda milanese che aveva permesso ai magistrati di appurare come il fondatore del polo di cura e di ricerca, Don Luigi Verzé (morto nel 2011), "avesse avviato una violenta campagna contro Andrea Lomazzi", l'amministratore di Olympia. La società dal 1996 aveva in affitto un'area vicino all'ospedale con un centro sportivo, campi da calcio e tennis, ristrutturato e rilanciato.

Nei mesi scorsi, per l'accusa di tentata estorsione hanno patteggiato D. e A. R., l'ex responsabile dell'ufficio tecnico. Assolto, invece, dall'accusa di tentata estorsione V. C. che è stato condannato a 7 anni per l'incendio di un'auto nel 2007 e per il furto nel caveau. Un furto da 930mila euro dalla cassa continua all'interno dell'ospedale, di cui "411.670 mila euro attribuibili alla Fondazione San Raffaele Monte Tabor, 47.815 mila attribuibili a Diagnostica e Ricerca San Raffaele spa, oltre a titoli di credito pari a complessivi 480.384 mila".

Un colpo che, secondo l'accusa, era stato messo a segno da C. e P., in pieno dissesto finanziario e qualche giorno prima del suicidio dell'ex vicepresidente del San Raffaele, Mario Cal, e preparato in "maniera certosina". Alla Fondazione San Raffaele, parte civile nel processo, è stato riconosciuto un risarcimento di circa 500 mila euro (gli altri circa 500mila euro in titoli, infatti, erano stati subito 'bloccati' dopo il furto). Pinto è stato condannato a 4 anni solo per il furto.

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