Muore Gabriele Basilico, addio ad una "stella" della fotografia italiana
Tra i suoi lavori più celebri ci sono gli scatti di Beirut, immortalata dopo la guerra. Nel 1982 realizza un ampio reportage sulle aree industriali milanesi: "Ritratti di fabbriche"
È morto uno dei fotografi italiani più conosciuti nel mondo, Gabriele Basilico. Il fotografo era nato a Milano nel 1944 e, dopo gli studi in architettura, si era dedicato alla fotografia. Era il più noto fotografo documentarista italiano.
VIDEO: UN DOCUMENTARIO SU BASILICO
Tra i suoi primi lavori, nel 1982 realizza un ampio reportage sulle aree industriali milanesi: "Ritratti di fabbriche" (Sugarco).
Riferendosi a quel lavoro, Basilico aveva dichiarato: "Ho sempre pensato che i miei "ritratti di fabbriche" nascessero dal bisogno di trovare un equilibrio tra un mandato sociale - che nessuno mi aveva dato, ma che era la conseguenza dell'ammirazione che io provavo per il lavoro dei grandi fotografi del passato - e la voglia di sperimentare un linguaggio nuovo, in grande libertà e senza condizionamenti ideologici".
A partire da quel momento, nel giro di due anni,Basilico si trova ad essere invitato insieme al gotha della fotografia internazionale alla Mission de la Datar. Un altro suo celebre lavoro è quello su Beirut, immortalata dopo la guerra.
Da alcuni anni aveva una malattia che nell'ultimo periodo era peggiorata.
BASILICO: LO SGUARDO ARCHITETTONICO
"La morte di Basilico ci priva di un protagonista assoluto della storia della cultura visiva internazionale. I suoi occhi di fotografo sono divenuti col tempo gli occhi di tutti noi, davanti alla complessità infinita dei fenomeni urbani. Occhi che hanno incorniciato, registrato e documentato centinaia di spazi urbani e città del mondo, riuscendo trasmettere la loro sensualità, a decifrare le contrapposizioni più stridenti e a dare dignità anche ai luoghi più derelitti". Così l'assessore alla Cultura, Moda, Design Stefano Boeri ha commentato la scomparsa dell'artista.