Scontro tra scienziati: così Gismondo ha mandato in fumo il piano di Galli
Il primario, insieme ad altre due persone, avrebbe cercato di pilotare un concorso per l'assunzione di quattro dirigenti biologi nel momento più buio della pandemia
Rivalità in televisione, ma non solo. E quando c'è stato da mettersi di traverso non ci ha pensato due volte Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze all'ospedale Sacco di Milano.
C'è anche il suo nome (non tra gli indagati) nell'inchiesta sui concorsi pubblici truccati per l'assunzione di docenti all'Università degli studi di Milano; inchiesta in cui è incappato anche l'infettivologo Massimo Galli. Di più: tra le due personalità diventate note a causa della pandemia - secondo quanto trapelato dalle carte dell'inchiesta - ci sarebbero stati dei sonori battibecchi proprio in merito a un concorso dell'aprile 2020, nel momento più buio dell'emergenza covid.
I nomi di tutti i professori indagati
Lo scontro tra i due volti noti si sarebbe consumato per l'assunzione di quattro dirigenti biologi da assegnare alla unità di malattie infettive (contratti da otto mesi). Massimo Galli, in concorso con il Dg dell'Asst Fatebenefratelli-Sacco Alessandro Visconti e la collega Manuele Nebuloni, secondo le carte dell'inchiesta, avrebbe cercato di scrivere un bando pubblico modellato sulle caratteristiche di due sue "protette". Non solo, il primario avrebbe tentato di decidere anche i componenti della commissione giudicatrice in modo da far entrare "dei membri a lui favorevoli che avrebbero privilegiato le candidate da lui indicate", si legge nelle carte. Proprio in questo frangente si sarebbe consumato lo scontro tra Galli e Gismondo: la direttrice del laboratorio si sarebbe messa di traverso prospettando di rivolgersi all'autorità giudiziaria. L'intervento di Gismondo, secondo i giudici, avrebbe fermato il piano: "la circostanza da ultimo non si verificava", si legge nel documento.
Interpellata dai giornalisti Maria Rita Gismondo si dichiara estranea: "Io sono fuori da questa vicenda e tale voglio rimanere, lasciando che la giustizia faccia il corso che dovrà fare".
"Non mi posso ovviamente pronunciare su un'indagine che è in corso e che peraltro sconosco interamente e ho appreso dai media - afferma Gismondo -. Non mi pronuncio mai su giudizi dei colleghi, perché non lo trovo deontologico. Men che meno - precisa la microbiologa - prima che le eventuali responsabilità siano chiarite".