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Cronaca

Falsi certificati per non andare a lavoro, “fannullona” alla sbarra

E' stata rinviata a giudizio una infermiera di 48 anni che ha "estorto" all'ospedale in cui lavorava 5mila euro in giorni di (falsa) malattia retribuita. Adesso dovrà presentarsi davanti al gup di Milano

Si aumentava i giorni di malattia che le prescriveva il medico e stava a casa retribuita dall'azienda. Ma i nodi sono arrivati al pettine e adesso la donna dovrà rispondere di truffa davanti al gup di Milano.

La vicenda riguarda una infermiera di 48 anni, in servizio in un ospedale di Garbagnate, nel milanese, che ha presentato all'azienda ospedaliera ben 39 certificati medici di malattia che l'avrebbero "costretta" a casa per lunghi periodi, fra il 2005 e il 2008. La malattia, ovviamente, è stata regolarmente retribuita e la "truffa" stimata ai danni dell'ospedale, ammonterebbe a circa 5mila euro.

  Ingiustamente pagati circa 5mila euro di malattia  


L'inchiesta è nata sulla base della denuncia del medico della donna il quale, contattato dall'ospedale che voleva capire il perché di tutte quelle assenze, si era accorto dell'anomalia dei certificati. In particolare, l'infermiera aumentava i giorni di malattia che il medico aveva indicato e, in un caso, ne aveva inseriti addirittura 15 in più.

Adesso la donna ne risponderà nelle aule dei tribunali, con l'ospedale costituitosi parte civile. La prima udienza del processo è stata fissata per il prossimo 27 giugno davanti alla decima sezione penale di Milano.

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